E’ stato scoperto e arrestato il tabaccaio stabiese che da qualche anno aveva messo su il giro di marche da bollo false e che serviva centinaia di avvocati del foro di Torre Annunziata. Si tratta di Errico Giordano, accusato di aver messo in circolo 1.251 marche da bollo clonate per un valore stimato di almeno 57mila euro. E’ agli arresti domiciliari. Le indagini, coordinate dal pm Silvio Pavia della Procura oplontina guidata dal procuratore capo Sandro Pennasilico e dall’aggiunto Pierpaolo Filippelli, sono partite nel 2013 dagli uffici del giudice di pace di Gragnano e Castellammare di Stabia, dove erano state segnalate anomale iscrizioni a ruolo di cause con marche che riportavano sempre lo stesso numero identificativo. In pratica, dai primi controlli, i valori bollati risultavano regolarmente rilasciati, ma si trovavano in diversi fascicoli, fino a 10.
Il gip Emma Aufieri del tribunale di Torre Annunziata ha emesso la misura cautelare per Giordano, a chiusura di un’attività di indagine condotta dai carabinieri della stazione di Gragnano (luogotenente Giovanni Russo), in collaborazione con il comando Antifalsificazione Monetaria di Roma e il personale della polizia giudiziaria oplontina. L’arresto di oggi è solo il primo provvedimento, di una inchiesta ancora aperta e che ha visto l’iscrizione nel registro degli indagati di quasi 400 avvocati del Foro di Torre Annunziata.”Il minuzioso e capillare controllo dei fascicoli incardinati presso gli uffici giudiziari del circondario oplontino, effettuato dal 2013 a oggi, e l’analisi di alcuni sequestri, hanno permesso di accertare l’esistenza di “un fenomeno estremamente rilevante riguardante – scrive il procuratore Alessandro Pennasilico – la produzione e distribuzione di valori e contributi falsi, che ha causato un ingente danno all’Erario”. Per i magistrati, l’indagato, soltanto nel 2013, ha messo in circolazione 1.251 marche da bollo oggetto di falsificazione o clonazione per un valore di oltre 57mila euro. Dagli approfondimenti tecnico-investigativi effettuati sinora emerge “chiaramente che, in caso di clonazione delle marche, viene elusa l’attività di verifica che può essere effettuata dagli uffici giudiziari preposti alla ricezione degli atti su cui vengono applicate”. I controlli on line sul sito dell’Agenzia delle Entrate, infatti, non evidenziano alcuna anomalia dal momento che la falsificazione della marca da bollo è stata effettuata clonando valori bollati regolarmente emessi.