Crispano, il figlio del boss minaccia e mette in fuga la paranza avversaria alla Festa dei Gigli e poi ringrazia il sindaco

La Dda di Napoli ha aperto un’inchiesta sulle minacce che il figlio del boss Cennamo ha fatto durante la Festa dei Gigli a Crispano nei confronti di un’altra “Paranza” addirittura davanti a tutti e microfono alla mano e poi ha anche “ringraziato” il sindaco. L’inquietante episodio viene riportato dal quotidiano Il Mattino in edicola stamattina. Il figlio del boss, infastidito dalla bravura della paranza «La Gioventù Bruscianese», più abile a cullare il giglio  ha afferrato il microfono e ha urlato: “‘O Pescatore soprannome del capo paranza della Gioventù Bruscianese fai sempre questo! Hai rotto le scatole. Mò è meglio che tu te ne vada”. L’ordine di Gioacchino Cennamo, figlio del più famoso Antonio – meglio noto come “Tanuccio o malommo”, boss del clan Moccia, attualmente in carcere per una condanna sedici anni per reati di camorra è stato riportato immediatamente alla paranza di Brusciano. Questi hanno poggiato all’istante sull’asfalto di via Cardito il pesante obelisco, e sono letteralmente scappati via. La repentina fuga degli oltre cinquecento cullatori della paranza, così pesantemente intimidita, ha finito per scatenare un vero parapiglia tra le migliaia di spettatori, che presi dal panico hanno iniziato ad allontanarsi pure loro, con spintoni che hanno fatto cadere per terra decine di persone. Insomma si è sfiorata più volte la tragedia, evitata solo per caso. Incurante di quanto accaduto e senza più rivali con i quali misurarsi, la paranza dei «Tigrotti», che annovera tra i sui fondatori proprio il vecchio boss, anche egli un tempo cullatore della macchina, ha proseguito il percorso fino ad uno slargo. E qui, ancora Giocchino Cenammo, tra una girata e l’altra dell’obelisco sulle note del peggio che c’è della musica cosiddetta popolare, ha ripreso il microfono. E rivolgendosi al sindaco di Crispano, Antonio Barra eletto nella tornata elettorale del 2015 che assisteva alle evoluzioni dell’obelisco, ha così parlato davanti a centinaia di persone: “Un saluto al nostro caro sindaco, che mentre lo scorso anno ci è stato molto vicino, ore invece si è fatto desiderare. Ma non importa, perché caro sindaco sei sempre uno di noi”. Poi, dopo aver dato un cenno all’orchestrina appollaiata sull’obelisco, ha concluso con un “Tutto questo solo per te”. Sull’inquietante episodio sta indagando la Dda di napoli che ha già tra le mani il voluminoso carteggio della commissione d’accesso inviata dal Prefetto di Napoli al comune per vagliare l’operato dell’amministrazione Barra. I commenti su quanto accaduto non si sono fatti attendere sui social network. Uno dei cullatori della “Gioventù Bruscianese”, Antonio Esposito, ha postato sul suo profilo: “Sì, è vero, abbiamo posato prima noi il giglio, ma solamente perché sono venute alcune persone con la pistola intimidendo il nostro caporale (o pescatore)…”.

(nella foto la paranza dei tigrotti durante la festa dei gigli di brusciano e nel riquadro gioacchino cennamo)

 


Articolo precedenteCondannata a tre anni di carcere la sorella del boss Zagaria
Articolo successivoStrage delle Fontanelle: restano in carcere i “barbudos” Genidoni ed Esposito