L’esame dello stube che verà eseguito sui due morti e sui due feriti della sparatoria che presumibilmente è avvenuta all’interno dell’appartamento al quarto piano della palazzina al civico 118 di via Giulio Cesare al Parco Padre Pio a Melito potrà chiarire molto di più sull’episodio. E’ molto probabile che non ci stato nessun agguato da parte di avversari, ne inseguimenti in moto o altro. Alessandro Laperuta, 32enne originario di Afragola, e Mohammed Nouvo, 30 anni e originario della Tunisia ( i due morti)e il 20enne Raffaele Mauriello, figlio di Ciro esponente di primo piano degli Amato-Pagano e D.A. A., 15 anni nipote dei due boss degli “Spagnoli”, Raffale Amato e Cesare Pagano, si erano dati appuntamento in quella casa che è di proprietà del tunisino. I quattro sono ritenuti tutti orbitanti nel clan degli “spagnoli” o almeno lo erano fino a ieri. Era in corso un summit o un chiarimento probabilmente sempre legato a questioni di droga e alla gestione delle piazze dello spaccio. Qualcosa è andato storto: sono comparse le armi e si è scatenato l’inferno. I carabinieri hanno trovato nell’appartamento una pistola calibro 7,65 e sei bossoli dello stesso calibro esplosi. Chi abbia sparato con quell’arma sarà lo stube a chiarirlo. Ma è quasi certo che vi fosse qualcun altro armato e che abbia fatto fuoco. Nella casa sono stati trovati il cadavere di Alessandro Laperuta, fuori a balcone con colpi in testa, e il corpo agonizzante di Mohammed Nouvo morto poi nel pomeriggio all’ospedale di Giugliano. Nello stesso ospedale , poi trasferito al Cardarelli dove è stato operato ieri sera, è arrivato con ferite d’arma da fuco all’addome Domenico A.A., il nipote dei boss. Mauriello invece che non è andato in ospedale ha delle escoriazioni ed ecchimosi. E’ stato fermato dai carabinieri e interrogato a lungo. Ha sostenuto di essersi ferito facendo un incidente con la moto. Gli investigatori invece sostengono che invece era presente all’interno dell’apparatamento e che si riuscito a fuggire insieme con Domenico di cui era diventato da tempo il fedele guardaspalle come dimostrano le foto postate sui loro profili facebook. E ‘ molto probabile che Mauriello o lo stesso Domenico abbiano sparato e ucciso i due dopo una colluttazione e una lite ma che una delle due vittime sia riuscita a fare fuoco ferendo a sua volta il nipote dei boss. Il lavoro degli investigatori e degli esperti della scientifica è complesso. Ma lo stube chiarirà molto.