Far West a Melito: obiettivo il figlio del boss Amato, ferito gravemente. Morto il suo guardaspalle, ferito un altro

Un morto e due feriti tra cui il più grave è la vittima designata il 17 enne Domenico Amato, flio del capo degli “spagnoli” o “scissionisti” Raffale Amato, in carcere dal 2009 dopo la sua cattura avvenuta in Spagna. Secondo una ricostruzione quasi completa fornita dagli investigatori l’agguato sarebbe durato diversi minuti con tanto di inseguimento.I killer sarebbero entrati in azione intorno alle 13 in via Cicerone nei pressi del rione popolare noto come Parco X. Erano in 4 in sella a due potenti moto ed hanno puntato le pistole contro Domenico Amato, 17enne figlio del capo degli Scissionisti. Il minorenne è stato ferito con diversi colpi di pistola ed uno di questi lo ha colpito al torace. Fuoco anche contro due ragazzi che si trovavano in compagnia di Amato, Raffaele Mauriello, 20enne di Melito, ed un cittadino extracomunitario, Nouvo Mohammed classe ’86, pregiudicato, vicino al clan Amato-Pagano.

Amato è rimasto tramortito a terra mentre gli altri due giovani, pur feriti, sono riusciti a salire in sella ad uno scooter ma sono stati rincorsi dai killer. A tutta velocità hanno percorso via Aldo Moro prima di tuffarsi in palese controsenso verso l’incrocio dove sorge lo storico istituto delle suore. Le due vittime dell’agguato sono riuscite a superare l’incrocio, mentre uno dei due scooter che li inseguiva, una moto T-Max, sarebbe stata coinvolta in un incidente con una Fiat Punto. A quel punto la moto che circolava di fianco al T-Max ha arrestato per un attimo la sua corsa per accertarsi dei danni riportati dai due uomini coinvolti nel sinistro. Uno di questi sarebbe salito in sella all’altra moto con i suoi due compari e si sarebbe dato alla fuga, poco prima che sopraggiungessero i carabinieri dalla vicina tenenza.

Nel frattempo Mauriello e l’extracomunitario sono riusciti ad arrivare in via Giulio Cesare ed hanno trovato riparo in un appartamento al quarto piano del rione popolare, chiamato da tutti Parco di Padre Pio. I due giovani hanno provato a medicarsi alla meglio fuori al balcone di casa, liberandosi del sangue che veniva fuori copiosa dai loro corpi e che scivolava lentamente nel cortile del palazzo. Pochi miniti più tardi sono arrivati sul posto i militari dell’Arma e gli uomini della Scientifica di Castello di Cisterna, oltre ad un’ambulanza che ha trasportato il giovane straniero in ospedale. Per Mauriello invece non c’è stato nulla da fare. Il suo corpo senza vita è rimasto all’interno dell’appartamento al quarto piano del palazzone di edilizia popolare nei pressi del quale il mese scorso fu trovato il cadavere seppellito di Giovanna Arrivoli.


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