”Dispiace che lo stabilimento Fca di Pomigliano venga ricordato esclusivamente per lo scontro con la Fiom e non per un accordo che ha rilanciato il settore auto in Italia, mettendo in sicurezza la capacità produttiva dell’ultima grande industria privata del nostro Paese”. Lo ha detto il segretario generale campano della Uilm, Giovanni Sgambati, nel giorno del sesto anniversario del referendum nello stabilimento Fca di Pomigliano d’Arco, sull’accordo siglato tra l’azienda e Fim, Uilm, Fismic e Ugl, che portò anche alla rottura con la Fiom. ”La stessa Fiom – ha proseguito Sgambati – in queste settimane sta condividendo l’accordo sui contratti di solidarietà nello stabilimento campano, mentre in Emilia Romagna, alla Lamborghini, si stanno realizzando accordi molto simili a Pomigliano, pienamente condivisi dal sindacato di Landini. Ci sarà sempre tempo per una condivisione, ma in Italia nessuno fa mai autocritica: forse un giorno, però, la Fiom riconoscerà che questo era un buon accordo”. Sgambati, infine, ha sottolineato che ”in sei anni tutto è cambiato”: ”I lavoratori, approvando l’accordo – ha concluso – hanno rilanciato il settore auto rendendo possibile la realizzazione di una delle cose più importanti nel Mezzogiorno: grazie a questa svolta, si sono realizzati cospicui investimenti. Nessuna altra impresa ha investito nel Sud, tra Melfi, Pomigliano e Cassino, tre miliardi di euro, e nonostante la crisi si è difesa e salvaguardata l’occupazione”.