Fine pena: mai. Killer della “paranza dei bimbi” condannato all’ergastolo per l’omicidio Di Franco

Fine pena: mai. Alessandro Riccio, ex esponente di primo piano della “Paranza dei bimbi” di Forcella è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Massimiliano Di Fanco. Ad emettere la sentenza sono stati i giudici della Terza Corte di Assise del Tribunale di Napoli, (presidente Carlo Spagna). Ad inchiodare l’imputato, che è stato raggiunto in carcere il mese scorso da una nuova ordinanza per la seconda ondata di arresti del cratello criminale di Forcella composta dai Sibillo, Giuliano, Amirante e Brunetti, è stato il coraggio e determinazione della moglie della vittima nonostante altri testi abbiano cercato di smentire la sua versione. Nel corso del processo il mese scorso c’è stata anche la deposizione del boss pentito Giuseppe Misso che aveva spiegato che ad uccidere Di Franco era stato il baby boss Emanuele Sibilio, a sua volta ucciso  in una sparatoria in via Oronzio Costa il 2 luglio del 2015. Misso aveva anche invitato Ricco a pentirsi. Ma nonostante i vari tentativi di smontare la tesi accusatoria è arrivata la sentenza all’egastolo per Alessandro Riccio. La moglie della vittima aveva raccontato in aula cosa era accaduto la sera del 27 febbario 2014. Erano da poco trascorse le 19 la vittima era insieme con la moglie in via Porta San Gennaro nei pressi di casa. arriva il killer in sella a una moto e fa fuoco contro Massimiliano, l’uomo morirà il gorno dopo in ospedale. “È stato Alessandro?”, gli chiese la moglie. E lui annuì. “Gli chiesi se fosse stato Alessandro, perché da diversi giorni mio marito mi aveva detto che quel tale, Alessandro, lo guardava storto…Se all’inizio sono stata zitta l’ho fatto solo perché ho avuto paura, ora non posso tollerare il silenzio”. Poi la donna  ricostruì in aula il clima di paura che ha  vissuto in quel periodo insieme con la sua famiglia fino a maggio del 2014 quando la donna viene convocata in Questura, si ritrova di fronte proprio Alessandro Riccio, tanto da sbottare verso gli agenti: “Proprio questo mi avete fatto trovare qui…”. Secondo le indagini Di Franco avrebbe pagato con la vita il rifiuto di gestire una piazza di spaccio per conto della “Paranza dei bimbi”. La donna aveva raccontato: “Scarcerato nel 2012, mio marito era andato a lavorare a Marghera, cercava di stare poco a Napoli… negli ultimi tempi era preoccupato per il modo in cui Alessandro Riccio lo fissava. Insomma che interesse avrei a riferire queste cose se non le avessi viste con i miei occhi? Mettetevi nei miei panni, ero incinta, hanno ucciso mio marito sotto i miei occhi”.

(nella foto l’agguato a Forcella e nei riquadri la vittima Massimiliano Di Franco e il killer, Alessandro Riccio)


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