Fisciano, nuova inchiesta: esami “comprati” ad Anatomia

“E ancora un’altra estate arriverà, e compreremo un altro esame all’università, e poi un tuffo nel mare, Nazional popolare, la voglia di cantare tanto non ci passerà”: a sentire J -Ax e Fedez nella canzone tormentone “Vorrei ma non posto”, comprare un altro esame all’università sembra cosa comune. Tanto comune che sugli esami e sull’Università di Salerno fioccano gli esposti, alcuni dei quali hanno consentito di aprire l’ennesimo filone di indagine. Non più raccomandazioni e parentele per ottenere un posto di lavoro, magari come tecnico amministrativo, o vincere una gara d’appalto per un lavoro all’interno della cittadella universitaria, ma raccomandazioni e parentele sfruttate per superare un esame universitario. Anatomia umana I, lo scoglio per tutti gli studenti del primo anno di medicina, uno dei tormentoni per gli aspiranti medici, è al centro di un accertamento da parte della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore e dei carabinieri del Nucleo investigativo e della sezione di polizia giudiziaria della Procura. In questo caso non si tratterebbe di “comprare” l’esame, come dice il noto duo di cantanti, ma di avere le conoscenze e le parentele giuste per superare l’esame di Anatomia umana e magari avere un bel voto pur non sapendo un bel niente del corpo umano. L’esposto che ha dato avvio a questa tranche di indagine parla di giovani studenti con cognomi noti che avrebbero superato con grande facilità l’esame presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Salerno. Come? Perché sarebbero parenti di qualche esaminatore. E da qui che è partita la ricerca, perlopiù anagrafica, con un incrocio di dati tra docente, assistente e cultore della materia della cattedra di Anatomia e gli studenti, alcuni dei quali indicati nell’esposto che hanno sostenuto l’esame del primo anno accademico. Già, perché se la raccomandazione “semplice” non è vista dalla legge come reato, esaminare un proprio congiunto senza astenersi o dichiarare un’incompatibilità potrebbe creare qualche grattacapo giudiziario. Naturalmente, si è nella fase delle verifiche e dunque acquisiti gli statini telematici, i voti e i nomi di esaminandi e esaminati si riuscirà ad avere un quadro più chiaro di tutta la vicenda. E se J-Ax e Fedez cantano “compreremo un altro esame all’università e poi un tuffo nel mare” per il momento sono gli inquirenti che stanno facendo un tuffo nel “mare magnum” dell’Università di Salerno dove pare non manchino le solite preferenze per studenti dai nomi noti o “figli di…”, dove non contano i meriti e lo studio ma anzi solo parentele e amicizie importanti. Studenti che potrebbero aver aggirato anche le selezioni dei test per le iscrizioni a Medicina nelle università italiane, trasferendosi da università straniere dove l’accesso non è a numero chiuso. Un sistema che non è censurabile ma che consente solo a chi ha più possibilità economiche di entrare facilmente nelle facoltà a numero chiuso. Ma questa è un’altra storia. I carabinieri, dunque, passano al setaccio – da alcuni giorni – l’operato dei docenti, non perché vogliano giudicare la preparazione e il voto dato agli esaminati, ma perché cercano nei loro cognomi un legame con professori ordinari, assistenti e cultori della materia, cioè le tre figure universitarie che si occupano di selezionare e valutare gli aspiranti medici, in questo caso, studenti di anatomia umana, uno dei pilastri per i medici del futuro. Nel mirino gli esami di anatomia umana 1 dell’anno accademico 2015-2016, fatti fino a giugno. E probabilmente a fare da megafono a favoritismi che ci sono sempre stati nelle Università sono proprio studenti scalzati e magari mortificati da colleghi che sono stati premiati piuttosto che per lo studio per conoscenze e parentele. L’indagine che al momento non vede indagati si aggancia alla vasta inchiesta aperta sull’Università da alcuni mesi e che riguarda assunzioni e favori per gare d’appalto e lavori.

Rosaria Federico


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