Mario Lo Russo, il boss pentito del clan Lo Russo è sicuramente quello che più degli altri può fornire agli investigatori gli elementi “più freschi” rispetto agli affari illeciti dei “Capitoni”. E forse anche quello che potrebbe contribuire a dare la “spallata” definitiva alla potente cosca dell’area Nord di Napoli. Il suo recente pentitmento e il fatto che sia stato organico al clan fino a pochi mesi fa nel fanno un testimone e un narratore privilegiato per la procura. In un recentissimo interrogatorio dell’11 maggio scorso Mario Lo Russo delinea alla Ddadi napoli tutto quello che è il stema delle piazze di spaccio edel clan e indica i nomi dei gestori, dei pusher e di le controlla.Ecco il testo del suo verbare datata 11 maggio 2016:
“Il vero capo era sempre Tonino, come ho già detto anche da latitante ha continuato a comandare . Tornato libero tuttavia ho assunto il controllo della gestione della droga ed in questo senso dico che è corretto il ruolo che mi è stato contestato e per il quale sono stato condannato da ultimo con la sentenza del Gup di ottobre scorso. Tutte le piazze ogni mese dovevano cacciare “un tot” per il mantenimento dei detenuti e non c’era scampo per nessuno.
La somma variava a seconda degli introiti delle singole piazze che rientravano sotto il nostro controllo .
Miano versava 15.000 euro al mese , anche se la droga era fornita da noi stessi, ed anche se si rifornivano altrove, nel caso in cui noi non ne avevamo. La piazza di Miano era gestita da Salvatore Silvestri, Luciano Pompeo e Nappello Valerio .
Oltre a Miano si devono considerare altre piazze che sempre rientrano nel controllo del clan ossia quelle del Don Guanella, di Piscinola, di Marianella e di Chiaiano
Quella di Chiaiano era gestita direttamente da Giulio De Angioletti come responsabile e da Ciro Ferrara , il cui figlio so essere collaboratore ma non lo conosco .
Il Don Guanella versava dagli 8 ai 12 mila euro al mese , era gestita da Gigiotto e Lellè
Quella di Piscinola era gestita da Gennaro Palumbo insieme a Birretella cioè Culiersi Ciro che gestivano anche quella di Marianella.
A.d.r Vallefuoco Gabriele faceva lo spacciatore però era anche un responsabile dei piccoli spacciatori, organizzava la giornata , i turni etc. Anche lui versava una tassa nel senso che parte dei suoi guadagni andavano a Gennaro Palumbo e Berretella che a loro volta facevano capo a Tonino.
Io ero responsabile ma simbolicamente nel senso che ero libero, ero l’unico dei fratelli Lo Russo ad essere libero in quel periodo ma dietro tutto c’era sempre Tonino che si interessava anche di fare arrivare la droga dall’estero come anche Birretella e Luciano.
Tutto comunque entrava a far parte del clan, i proventi delle piazze di spaccio e degli spacciatori privati contribuivano al sostentamento delle casse del clan, esattamente come i proventi delle estorsioni
Se qualcuno provava a fare qualche “sotto banco” Gennaro Palumbo li faceva picchiare .
Oltre alle piazze che ho indicato si facevano anche passaggi di mano cioè forniture di droga a piazze che rientravano sotto il controllo di altri clan.
Dico ad esempio che abbiamo rifornito Ciro Mauro dei Miracoli di 4-5 kg di droga, nel periodo appunto in cui sono stato libero.
A Ciro Mauro ho dato anche due pistole proprio io personalmente.
Lelle’ Gigiotto e Salvatore Silvestri rifornivano Pierino per la Sanità , si tratta di Pierino Esposito della Sanità che è stato ucciso di recente. L’ ho incontrato nel periodo natalizio del 2013 prima del mio ultimo arresto. Lui mi venne a trovare, mi venne presentato da Lelle’ Gigiotto e Salvatore Silvestri. (…)
Da questo racconto emerge che Carlo Lo Russo ha il ruolo di organizzatore e responsabile del funzionamento dell’associazione. I ‘soci’ Enzo Lo Russo, figlio dello stesso Carlo che condivide con il padre la fase organizzativa e che è il responsabile del debito contratto dall’associazione pochi giorni prima del rientro in libertà di Carlo; Enzo ‘o signore nipote di Carlo che, durante l’assenza dello zio ha provato a gestire l’associazione secondo gli insegnamenti del padre, lucrando anche sulla vendita alle piazze del clan dello stupefacente e che, all’indomani del rientro a Miano dello zio, sarà suo malgrado costretto ad uniformarsi alle regole dettate dallo zio. E poi ci sono Mariano Torre insieme ai sodali Cutarelli Luigi Cutarelli, Ciro Perfetto e Buono Antonio Buono si occupano delle piazze del Don Guanella che a partire dal mese di febbraio attraverseranno un periodo di crisi proprio per la guerra scatenata da Mallo Walter ed i suoi per la gestione del mercato.
Mentre Giulio De Angioletti Giulio è il braccio destro di Carlo Lo Russo. A questo proposito scrive il gip: “…Lo zio Giulio, come visto, è uomo di grande spessore criminale e lo stesso figlio ne esalta le ‘qualità’ in quanto fa parte da anni della criminalità organizzata. De Angioletti è stato scarcerato nel 2011 e risulta già condannato per associazione finalizzata al traffico di droga. Le dichiarazioni di Mario Lo Russo nel mese di maggio consentono di attualizzare il suo ruolo di gestore di una piazza di spaccio, quella di Chiaiano”.