Il pentito del clan D’Amico, Gaetano Lauria tra le tante accuse mostre ai suoi ex capi e amici, ha spiegato agli investigatori anche come si muoveva tutto il sistema economica dei “fraulella” al rione Conocal di Ponticelli. Ha consegnato un foglio manoscritto con 15 nomi, tutti i vertici della cosca, i proventi, le entrate e le “mesate” divise a secondo dei ruoli. In primo luogo ha spiegato Lauria che i D’Amico gestivano ben 15 piazze di spaccio al Conocal aperte anche di notte con turni per psuher e vedette. Poi c’erano le estorsioni ai commercianti in modo particolare a tutti i supermercati della zona costretti a mandare carrelli con la spesa a casa dei D’Amico. E infine il pizzo che dovevano pagare anche i venditori ambulanti delle sigarette. Naturalmente la parte maggiore spettava a Nunzia D’Amico, prima che venisse uccisa, che prendeva 3000 euro al mese dalla divisione dei proventi delle piazze di spaccio e dalle estorsioni mentre il business dell’affitto e vendita della case popolari spettava tutto a lei e non divideva con nessuno. Il pentito Lauria ha anche spiegato ai magistrati che quando il marito di Nunzia D’Amico, era libero, Salvatore Ercolani detto Chernobyl, la contabilità la portava lui e tutti erano più contenti perchè “le mesate” erano più alte. Con il passaggio nelle mani della “passulona” le cose cambiarono in peggio. Lui ad esempio prendeva 200 euro a settimana così come Ciro Errico,, Vincenzo Aprea, Mario Buonomo “pacciani”, e Vincenzo Vacca che era l’accompagnatore ufficiale di Carla D’Amico per l’acquisto della droga al rione Traiano. Trecento euro a settimana invece andavano a Giacomo D’Amico, il più giovane dei fratelli. La settimana fissa invece spettava ai detenuti come il boss Ciro Perrella (300 euro) e Antonio De Luca Bossa, tonino ‘ o sicc (200 euro) e al fratellastro Christian Marfella (200 euro). Lauria ha spiegato che quando la contabilità era nelle mani di Ercolani le “mesate” erano migliori per tutti: lui e l’altro pentito Giovanni favarolo detto giuann ‘o boss percepivano 400 euro a settimana mentre Giuacomo D’amico e Vincenzo Vacca 600 euro a settimana.