Il super boss Valentino Gionta ha cercato di inviare messaggi dal carcere: bloccata una sua lettera

Il super boss Valentino Gionta ha cercato di dare ordini dal carcere ma la sua lettera è stata bloccata dal Tribunale di Sorveglianza. Il fatto risale a qualche mese fa quando il “capo dei capi” della camorra vesuviana detenuto in regime di 41 bis nel carcere di Ascoli Piceno ha messo nero su bianco cercando di lanciare messaggi all’esterno.  Il boss detenuto da 31 anni e con una serie di ergastoli sulle spalle probabilmente preoccupato per il clima di tensione che sta vivendo la sua cosca decapitata dagli arresti ha cercato di mandare messaggi a quelli che gli sono rimasti fedeli. Con tutti i figli e la moglie e i parenti più stretti in carcere non riceve viste da mesi. E così ha scritto una lettera indirizzata alla figlia Teresa sulla busta ma all’interno il destinatario era un’altra donna. E questo ha fatto scattare l’allarme e la lettera è stata sequestrata. In poche righe Valentino Gionta senior scrive alla moglie di un altro affiliato alla cosca, anch’egli detenuto, per sapere notizie dei procedimenti penali in corso nei confronti di una terza persona sempre affiliato al clan. Per gli investigatori era un chiaro messaggio da far arrivare all’esterno. Il boss è stato anche interrogato e ha ammesso di aver scritto la lettera ma solo per condividere notizie visto che non può parlare con nessuno. Tesi naturalmente a cui gli investigatori non hanno creduto sequestrando la missiva e iniziando le indagini per capire il messaggio.


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