Incredibile condanna a due anni di carcere per il direttore del quotidiano “il Roma”. La protesta del sindacato giornalisti e Fnsi

Il tribunale di Nola ha condannato il giornalista Pasquale Clemente, attualmente direttore del quotidiano “Roma”, a due anni di reclusione per diffamazione a mezzo stampa nei confronti dell’ex parlamentare Pasquale Giuliano. Lo rende noto il segretario del Sindacato unitario giornalisti della Campania, Claudio Silvestri, che in una nota esprime solidarietà a Clemente. I fatti risalgono al periodo nel quale Clemente era direttore della “Gazzetta di Caserta”. “Senza entrare nel merito della vicenda – scrivono in una nota il segretario e il presidente della Federazione nazionale stampa italiana, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, insieme a Silvestri – l’aspetto sconcertante riguarda la condanna al carcere del giornalista, in applicazione di una norma, quella dell’articolo 595 del Codice penale, ormai fuori dalla storia, ma sulla cui cancellazione, più volte auspicata dagli organismi internazionali, il Parlamento non solo continua a tergiversare, ma immagina addirittura forme di inasprimento, come dimostra la norma recentemente approvata in commissione Giustizia al Senato”. “I giornalisti non chiedono tutele speciali e neanche impunità. Il carcere rappresenta una misura sproporzionata, oltre che una forma surrettizia di bavaglio all’informazione. E’ per questo necessario che riprenda al più presto l’esame della proposta di legge volta a cancellare le pene detentive per i giornalisti e che si abbia il coraggio di istituire il giurì per la lealtà dell’informazione, a tutela del diritto dei cittadini ad essere correttamente informati. Al collega Clemente, la solidarietà e la vicinanza del sindacato dei giornalisti italiani”, conclude la nota.


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