Omicidio Malapena: chiesto l’ergastolo per il boss D’amico “fraulella”

Chiesta la conferma della condanna all’ergastolo per Giuseppe D’Amico detto “fraulella” esponente di spicco del clan dominante nel rione Conocal di Ponticelli. La richiesta è venuta da parte del procuratore generale Ricci nel corso del processo in Corte di assise d’Appello a Napoli per l’omicidio di Giovanni Malapena, detto “cipolla” uomo dei “bodos” i potenti De Micco, ucciso il 23 agosto del 2013. Non è bastata la confessione fatta nel processo di primo grado ad attenuare la richiesta di pena. D’Amico costretto ad ammettere di essere stato l’autore materiale del delitto dopo leconfessioni di due dei quattro componenti del commando di morte che nel frattempo si sono pentiti (Giovanni Favoloro e Gaetano Lauria). Ma cercò di spiegare che non voleva uccidere e che aveva la pistola in mano quando si avvicinarono con la moto a Malapena e che a causa di una manovra repentina del guidatore dello scooter partì un colpo che uccise il giovane affiliato ai “bodos”.  Deposizione poco credibile  tanto è vero che sia in primo grado che in secondo grado sono arrivate le richieste di ergastolo. Sedici anni invece è la richiesta per il pentito Gaetano Lauria, “’o somaliano”. L’omicidio avvenne davanti all’obiettivo di una telecamera di viale Margherita che immortalò le fasi finali dell’esecuzione. Poi c’è stato il pentitmento di Giovanni Favarolo  detto “giuann ‘o boss”che ha contribuito a facilitare il compito degli investigatori raccontando anche movente e preparazione del delitto. Ecco una parte del suo racconto: “Il giorno dell’omicidio di Alessandro Malapena, ci siamo incontrati a casa di Nunzia D’Amico, io, “Peppino fraulella” che sarebbe Giuseppe D’Amico, Gaetano Lauria e “Pisellino” di cognome Aprea, figlio di Gennro Aprea, Salvatore Ercolani e Giacomo D’Amico. Ci vedemmo per decidere cosa fare nei confronti di Gennaro Volpicelli, Salvio “Bodo” che sarebbe Salvatore De Micco, Enea De Luca, Omar di cui non ricordo il cognome, il figlio del “Mio-babbo”, Roberto Boccardi e “Cipolla”, Alessandro Malapena. Il loro gruppo infatti, voleva farci chiudere le piazze di spaccio al Conocal e le bancarelle di sigarette, e ci voleva ammazzare. Nel corso della riunione decidemmo di vendicarci…”.

(nella foto il luogo dell’omicidio e il boss killer Giuseppe D’Amico “fraulella” e la vittima Alessandro malapena “cipolla”)

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