Omicidio Silvestri: annullato l’ergastolo ai fratelli Abbinante

Colpo di scena in Cassazione per l’omicidio di di Domenico Silvestri detto Mimì ‘a svergognata. La prima sezione della Suprema Corte ha infatti annullatoto la condanna all’ergastolo per per i due fratelli e boss Antonio e Raffaele Abbinante, Raffaele stabilendo un nuovo processo d’appello.  L’omicidio avvenne il 19 marzo del 1989 in piazza zanardelli a Secondigliano ed è destinato a incidere sulle sorti della camorra di Secondigliano permettendo- come hanno raccontato ben quindici collaboratori di giustizia (tra cui Biagio Esposito e l’ex boss Maurizio Prestieri che per anni è stato uno dei più fidati uomini  del superboss Paolo Di Lauro, ciruzzo ‘o milionario) l’entrata sulla scena criminale di Secondigliano e di tutta la periferia a nord di Napoli del famigerato clan Di Lauro. I giudici della Suprema Corte hanno accolto il ricorso della difesa (avvocati Claudio Davino e Giovanni Esposito Fariello) e disposto l’annullamento con rinvio della sentenza di condanna all’ergastolo per i due imputati. Raffaele Abbinante è accusato di aver ordinato il delitto Silvestri e di aver partecipato alla sua realizzazione, accusa per cui fu condannato al massimo della pena in primo e secondo grado, mentre Antonio Abbinante deve rispondere come presunto esecutore del delitto sulla scorta delle accuse di ex affiliati  che negli ultimi anni sono passati a collaborare con la giustizia, accuse che determinarono la sua condanna in appello a fronte di una assoluzione in primo grado. Il delitto Silvestri rimase per anni un cold case, un caso irrisolto su cui le indagini arrivarono a una svolta circa cinque anni fa in seguito al pentimento di ex capi e affiliati della camorra di Secondigliano, nell’era post faida di Scampia.

(nella foto la zona dove avvenne l’omicidio e nel riquadro il boss Antonio Abbinante)


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