Tra le 89 persone arrestate questa mattina dai carabinieri nel quartiere di Ponticelli a Napoli c’e’ anche un medico, finito agli arresti domiciliari. L’accusa contestata e’ di falso aggravato dal metodo mafioso. Il professionista avrebbe redatto un certificato di malattia falso a una donna del clan D’Amico con il quale le evitava di andare ogni mattina a firmare il registro del sorvegliati speciali. Cosi’ facendo, almeno in un’occasione, avrebbe consentito alla donna di andare a colloquio in carcere con il marito, esponente di spicco del clan detenuto in Sardegna. “La penetrazione del clan e’ a piu’ livelli – sottolinea il procuratore Capo Giovanni Colangelo – sono in corso altre indagini per verificare il grado di collusione di altri apparati”. Il riferimento e’ alle case popolari che il clan D’Amico aveva sotto controllo. Si e’ scoperto che la cosca mandava via dalle abitazioni i legittimi assegnatari e affidava gli appartamenti ai familiari di boss o a chi favoriva il gruppo criminale.