Aveva deciso di pentirsi e poi invece ha ritrattato. Anna De Luca Bossa “Annarella” del Conocal dopo l’agguato in cui era rimasta gravemente ferita il 20 luglio del 2014 in via Merola a Ponticelli aveva deciso di passare dalla parte dello Stato. Il sul verbale datato 29 luglio 2014 è comunque stato inserito all’interno delle 1200 pagine della maxi-ordinanza di custodia cautelare che l’altro giorno ha portato in carcere 89 tra boss e affiliati del clan D’Amico i “fraulella” tra cui la stessa Anna De Luca Bossa nel corso dell’operazione “Delenda”. Ecco cosa raccontò ai magistrati : “Tra le cause dell’evento delittuoso da me patito vi è anche il contesto della droga, in particolare tale Carlotta Faticato, vendeva erba a Ponticelli ‘ncopp o vico’ ossia in via Case Riccardi, dove sta la gioielleria Paduano. Circa quattro mesi fa, essendo io in difficoltà economica mi accordai proprio con Carlotta per la vendita di qualche pez- zo di erba che lei mi avrebbe fornito, e che io avrei venduto a Lotto 0 di nascosto dai De Micco, vivendo con Carlotta i guadagni. Però quest’ultima già vendeva alla suddetta via, ossia “nel vico”, di nascosto, e c’era un altra ragazza, a nome Lisa che vendeva sempre erba “al vico” però per conto dei De Micco (lei prendeva lo stupefacente da questi e versava il 90% dei proventi, trat- tenendo per se il 10%). Poi, però. Carlotta fu scoperta dai De Micco e, per non avere problemi, disse che stava venden- do al lotto 0. Allora i Bodò gli chiesero la settimana (duecento euro) approvvigionandosi, Carlotta, autonomamente. Da quel momento io e Carlotta abbiamo cominciato a spacciare per tutta Ponticelli, escluso “il vico”, vendendo per telefono e pagando la settimana ai Bodò (che io sappia Carlotta diceva ai Bodo che stava spacciando con un’altra nostra amica a nome Patrizia). Preciso che era Carlotta a pagare la settimana ogni venerdì ai De Micco. Voglio aggiungere che quattro giorni prima che mi sparassero, penso lunedì, riflettevamo sulla scarsa convenienza economica nel tenere la piazza di spaccio, perché pagando i duecento euro di settimana, a noi rimaneva ben poco (rischiare il carcere per poco non era per conveniente). A quella discussione era presente anche Lisa, la fidanzata di Carlotta, la quale propose a Carlotta, di mettersi in società nella piazza di spaccio “al vico”, sotto il controllo dei Bodò, dicendo così ce la piazza al Lotto 0 l’avevano chiusa, in modo da vendere lì qualcosa di nascosto, risparmiando i duecento euro a settimana da pagare ai De Micco. Rimanemmo che ci saremmo messe d’accordo sul da farsi, e proprio il venerdì, quando poi mi spararono, noi avremmo dovuto pagare la settimana. Ritengo che Carlotta non abbia pagato quella settimana, poiché il sabato, quando mi spararono, allorché io ero ancora in rianimazione, Carlotta chiese a mia figlia 350 euro. L’erba la prendevamo dalle “Case Nuove”, da tale Musolino che ed ha una Smart nera. Ci incontravamo in via Marina dove sta il bar Ciottolo e poi andavamo verso la concessionaria Honda dove ci veniva ceduto lo stupefacente. Prendevamo cento grami di erba ogni paio di giorni a 9,50 euro. Poi pagavamo la vecchia e prendevamo a credito la nuova”.