Ponticelli, chiesto l’ergastolo per i boss De Luca Bossa e Mazzarella e per il killer Annunziata per la strage della famiglia Riera

Tre ergastoli e una condanna a 14 anni di carcere : sono queste le richeiste del pubblico ministero Francesco Valentini della Ddaa nel processo che si sta celebrando davanti alla Corte di Assise di Napoli per la cosiddetta strage dei Riera. Un ‘intera famiglia sterminata senza pietà il primo febbraio 1996. Fine pena mai per Egidio Annunziata, killer al soldo dei Contini che da solo risponde di ben tre omicidi e stessa richeista per i boss Antonio De Luca Bossa, tonio ‘ o sicc del Rione Conocal di Ponticelli, Vincenzo Mazzarella di San Giovanni a Teduccio mentre 14 anni invece sono stati chiesti per il pentito Fabio Caruana. Il processo racconta la brutalità della ferocia camorristica che  quasi non ha eguali nella storia criminale napoletana. Secondo le accuse egidio Annunziata uccise Rolanda Riera, la moglie, che era incinta e il padre. Il triplice omicidio sarebbe stato deliberato dal clan Contini per vendetta nei confronti di Rolando Riera, reo di avere a sua volta ucciso i fratelli Andrea e Michele Equatore per vicende legate al controllo criminale del cosiddetto Connolo, zona del quartiere napoletano di Poggioreale. Rolando Riera, questa la ricostruzione degli investigatori, venne attirato in una trappola con il pretesto di un incontro chiarificatore da parte di Egidio Annunziata, appuntamento al quale si presentò con il padre e la moglie, incinta all’ottavo mese di gravidanza, sperando che la loro presenza potesse garantirgli l’incolumità. Il massacro avvenne a Casoria, Annunziata non ebbe pieta e uccise Riera, moglie e padre. A quel punto la madre di Rolando Riera temendo per l’incolumità anche dell’altro figlio minorenne di nome Raffaele cercò aiuto ad Antonio De Luca Bossa, il boss del Conocal a cui il figlio morto era legato. Ma ci fu un imprevisto perchè il ragazzino intrattenne una relazione con Anna De Luca Bossa (arrestata l’altro giorno nel blitz Delenda), che è la sorella del boss e moglie dell’altro boss Ciro Minichini. I due vennero scoperti e MInchini chiese che il ragazzino fosse ucciso. E così fu. Il 21 luglio del 1996 a San Giovanni a Teduccio il ragazo fu ucciso da un commando composto da Ciro Minichini (che fece fuoco e per questo è stato già condannato all’ergastolo), Ciro Spirito e il pentito Fabio Caruana. Il pm ha chiesto l’ergastolo per i due boss Antonio De Luca Bossa, in qualità di mandante e Ciro Mazzarella, anch’egli come mandante perché accosentì all’esecuzione che avvenne nel territorio di sua competenza. Per lo stesso omicidio oltre a Minichini  è stato già condannato con il rito abbreviato a 10 anni di carcere anche il boss pentito Pasquale Sarno al quale i De Luca Bossa dovettero chiedere il permesso in quanto all’epoca erano ancora affiliati ai Sarno.


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