Si sentiva al sicuro Raffaele Cepparulo, che su facebook su faceva chiamare “ultimo”aveva cercato alleanze a Ponticelli nella zona del boss Antonio De Luca Bossa ‘o sicc ma non aveva fatto i conti con la ferocia criminale di chi gli aveva dichiarato guerra. Anzi a chi aveva dichiarato guerra. Perché gli investigatori sono convinti che Cepparulo, la vittima di ieri pomeriggio era l’autore delle ultime “stese” in via Fontanelle alla Sanità, nel regno dei Vastarella. Con lui è rimasto ucciso il 19enne Ciro Colonna, che potrebbe essersi trovato per caso coinvolto nella sparatoria. Sarebbe l’ennesima vittima innocente delle guerre di camorra a Napoli e provincia. Tra l’altro, abitava nella zona dell’agguato. Raffaele Cepparulo originario delle Case Nuove era stato arrestato lo scorso anno insieme con altri tre “Barbudos” il 15 aprile dello scorso anno. Con lui c’erano Salvatore Basile, Agostino Riccio e Francesco Spina, nipote di Addolorata Spina. Furono arrestati dai carabinieri un anno fa mentre – armati – si recavano a compiere un probabile agguato: fermavano tutte le Fiat Panda che passavano a un varco designato, in attesa di colpire uno della paranza opposta. Cercavano Emanuele Sibillo (poi ammazzato a luglio 2015 dal clan Mazzarella-Buonerba) per ucciderlo e vendicare la morte di Ciro Esposito, ucciso a gennaio del 2015 ,figlio del boss Pietro detto “Pierino” ucciso anch’egli alla Sanità nel novembre dello scorso anno. Non a caso Cepparulo aveva tatuato sul collo e sulla schiena la scritto “Ciro ‘o spagnuolo” in ricordo dell’amico ucciso oltre quella del fratellastro di quest’ultimo, Antonio Genidoni. E nel nome di Ciro’0 Spagnuolo e poi del padre che è cresciuto l’odio contro i Vastarella. Ma Cepparulo rimase in carcere solo sei mesi, per poi essere scarcerato (assieme ai tre presunti complici) per decorrenza dei termini. Una svolta inattesa, imprevedibile: per loro, in sede di Riesame, era caduto l’aggravante della finalità mafiosa, e si era ristretto il tempo a disposizione della Procura per chiudere le indagini e chiedere il rinvio a giudizio. Poi dopo la cacciata dei “barbudos” dal rione Sanità il gruppo si è ricompattato attorno alla figura di Antonio Genidoni che nel frattempo era stato scarcerato e aveva scelto di andare ai domiciliari a Milano lontano dalla guerra di camorra. La storia recente è quella invece della strage delle Fontanelle alla Sanità del 222 aprile scorso dove furono uccisi Giuseppe Vastarella e il cognato Salvatore Vigna e altri tre rimasero feriti. Per quella strage sono stati arrestati Antonio Genidoni, la mamma Addolorata Spina, la moglie Enza Esposito, quali mandanti ed ispiratrice, e poi Emanuele Salvatore Esposito, il killer solitario che fece fuoco nel circolo Maria Santissima dell’Annunziata. La vendetta dei Vastarella non si fece attendere perché il 7 maggio a Marano furono uccisi nella loro auto officina Giuseppe Esposito e il figlio Fabio rispettivamente padre e fratello di Emanuele il killer delle Fontanelle. Poi l’arresto dei quattro che volevano vendicare con le bombe la morte dei due e poi di nuovo agguati e “stese” di cui Cepparulo sospettano gli investigatori sia stato il protagonista principale. Per giorni Cepparulo è stato cercato tra i vicoli del centro, fino a risalire a una sua parentela nel quartiere della periferia orientale. Lotto zero, via Cleopatra, dove si era stabilito credendo di essere al sicuro grazie anche alla presenza della famiglia De Luca Bossa alla quale probabilmente aveva chiesto protezione. Cosa che non gli è servita ieri pomeriggio quando i killer sono entrati nel circolo massacrandolo e uccidendo anche la vittima innocente Ciro Colonna.