L’ultima vittima innocente della guerra di camorra di Napoli è Ciro Colonna uno studente in ragioneria dell’istituto “Scotellaro” di San Giorgio a Cremano. La sua colpa è di essersi trovato, come i tanti che lo hanno preceduto in questo tragico destino, al posto sbagliato nel momento sbagliato. Frequentava il bar dove è stato ucciso il boss dei “Barbudos”, Raffaele Cepparulo,  il vero obiettivo dei sicari) ma non era ne un malavitoso, ne aveva precedenti penali. Si sarebbe dovuto diplomare in questa sessione. Famiglia modesta, padre camionista, madre casalinga e una sorella che lavora come parrucchiera. Nessuno in famiglia ha avuto mai problemi con la giustizia, tantomeno Ciro. Frequentava il circolo in una zona come quella di Ponticelli dove c’è poco o niente da fare per i giovani come lui. Del resto era sotto casa, una chiacchiera con gli amici e niente altro. Abitava al Lotto 0 che è vicinissimo. E li ci andava anche Raffaele Genidoni che abitava nelle vicinanze anch’egli. I due si conoscevano come si conoscono quelli che frequentano lo stesso bar. Ma niente di più. Ciro ieri pomeriggio era in un posto dove non doveva essere e il fuoco dei killer della camorra non lo hanno risparmiato. Lo hanno centrato al petto e questa circostanza lascia pensare che al momento dell’entrata in azione dei killer si trovasse sulla traiettoria se non addirittura davanti a Genidoni. Il sospetto e che addirittura il capo dei “barbudos” per sfuggire alla furia omicida dei sicari si sia fatto scudo del 19enne per poi essere inseguito e finito dietro al bancone del bar. Se questa tesi fosse confermata la morte di Ciro Colonna è ancora  più crudele.