Gli abitanti di Ponticelli hanno deciso di scendere in piazza con una fiaccolata martedì prossimo per ricordare Ciro Colonna, il 19enne diplomato alla scuola serale in ragioneria all’istituto Scotellaro di San Giorgio a Cremano ucciso tre giorni fa nel corso di un raid di camorra all’interno di circolo nei pressi del Lotto 0 dove è stato ucciso anche il boss dei “Barbudos”, Raffaele “Ultimo” Cepparulo, vero obiettivo dei killer. Oggi si faranno le autopsie sui due cadaveri e mentre per Cepparulo il Questore di Napoli ha già vietato i funerali non è ancora chiaro se per Colonna il questore li autorizzerà. Ieri pomeriggio c’è stata l’assemblea da cittadini e associazioni, nella scuola “Marino Santa Rosa”, nel corso della quale si è deciso di difendere la memoria del ragazzo ucciso, ennesima vittima innocente della barbarie della camorra. Il corteo in programma alle 19 con partenza dalla Chiesa di San Francesco e Santa Chiara, nel cuore del lotto, è stato voluto dagli amici più stretti della vittima e dagli abitanti del quartiere che ieri hanno avuto il supporto di una moltitudine di realtà associative e sociali a cominciare da “Un popolo in cammino”, la rete nata dopo l’uccisione di Genny Cesarano, il 17enne freddato nel Rione Sanità. Pasquale Leone di “Libera”, ha spiegato l’iniziativa: “Ci siamo incontrati senza etichette né di associazioni, né politiche ma come rete di persone per supportare il Rione che vuole riscattare la morte di un’altra vittima innocente. La reazione a questa uccisione è di tutta cittadinanza responsabile di Ponticelli. Durante la riunione che ha visto la partecipazione anche del preside dell’istituto, Nino Marchesano e delle insegnanti che hanno ricordato Ciro come un bravissimo ragazzo che aveva partecipato a vari progetti scolastici incluso quello per pasticceri, hanno preso parola anche gli amici del 19enne “stanchi di vivere in un quartiere dove bisogna chiudersi in casa quando invece è la camorra che va chiusa in galera”. C’era anche padre Alex Zanotelli che, simbolicamente, ha chiesto scusa perché questa volta “la camorra è stata esportata dal Rione Sanità a Ponticelli ma in tutta la città bisogna far rete per non fare esplodere una bomba sociale”.E ancora il padre di Genny Cesarano, Antonio e i vari attivisti di Un popolo in cammino tra cui Ivo Poggiani, Gino Monteleone e Gianluca Torelli, presenti anche Alessandra Clemente e Luigi Felaco oltre a una moltitudine di piccole realtà associative e non come i maestri di strada e i volontari dell’oratorio del Lotto Zero.