San Valentino, il racconto choc su Fb della 16enne violentata dal branco: “Sono stata tradita da un mio amico. Non dimenticherò”

«Beh… oramai si è sparsa la voce in giro e tutti sapete cosa mi è successo… “pugnalata” da chi credevo che fosse mio amico… facendomi lasciare un segno indelebile che non dimenticherò facilmente, anzi, penso che mai dimenticherò…». Lei è bella ragazza, capelli lunghi, movenze da donna e età da ragazzina – stuprata dal branco – racconta su Facebook quello che le è capitato. “Tradita” da un amico e violentata a turno da cinque ragazzoni, figli di onesti lavoratori. I cinque: studenti, muratori e apprendisti operai, domenica sera l’hanno presa con la forza, costretta a rapporti sessuali completi e non solo, in un garage di una palestra di periferia nel paesino dell’amore per antonomasia: San Valentino Torio. Lei, la giovane e bella studentessa di Sarno, medita già vendetta, gliela farà “pagare”, la “leonessa è ferita ma non morta” commenta una delle sue amiche. A un lungo post su Fb, scritto alle 18 di ieri pomeriggio dopo una notte passata tra ospedale e caserma dei carabinieri, la “leonessa” affida la sua rabbia e le sue sensazioni di ragazza ferita. «Sì, forse la colpa è stata mia che mi sono fidata di un “mostro”… ma ringrazio anche me stessa, che mi sò fatta forza ed ho raccontato tutto ai miei andando dai carabinieri a sporgere denuncia… Grazie a tutti per esservi preoccupati… anche se non posso dirvi che sto bene… perchè la “scossa” l’ho avuta. Ora hanno confessato tutto ai carabinieri. Mi dispiace per i loro genitori. Grazie a tutti». E giù una valanga di commenti di familiari, amici e amiche. Lei è provata. Il “traditore” è al centro di prima accoglienza di Salerno, insieme con i suoi quattro amici, tutti di San Valentino Torio che domenica sera hanno avuto rapporti sessuali con lei. È lì che hanno realizzato lo stupro collettivo. «Ho messo anche il preservativo», ha detto uno dei violentatori, un giovanissimo muratore che ha confessato cosa è accaduto in quel garage. «Un mio amico ha detto che ci stava e le ha dato appuntamento, poi lei ha cambiato idea e allora l’abbiamo violentata. Io poi sono andato via quando sono arrivati gli altri tre». I ragazzi si erano organizzati. Si sono presentati all’appuntamento. In due gruppi. Leui era sola ed è scesa con i primi due in quel garage. Poi sono arrivati gli altri tre. E anche loro hanno consumato rapporti sessuali. Uno ha confessato, ha fatto i nomi dei suoi amici. Poi a uno a uno hanno parlato. L’unico minimo segno di ravvedimento è arrivato quando si sono visti trasferire nel centro di prima accoglienza per minori a Salerno.

Rosaria Federico


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