L’indagine che ha portato oggi all’esecuzione di 24 misure cautelari è il completamento dell’inchiesta sulle attività del clan Lo Russo per le infiltrazioni nella Kuadra, importante azienda che opera nel settore delle pulizie. Lo ha sottolineato il procuratore di NAPOLI Giovanni Colangelo nel corso della conferenza stampa durante la quale sono stati illustrati i dettagli dell’operazione congiunta dei carabinieri della compagnia Vomero, della squadra mobile e del Gico della Guardia di Finanza. Colangelo ha spiegato che oggi, differentemente dal filone di indagine su Kuadra dove sono coinvolti imprenditori ritenuti legati al clan e funzionari pubblici, è stato colpito ”il braccio armato” della organizzazione. A riscontro della pericolosità di molti destinatari dei provvedimenti eseguiti oggi, vi sono gli ingenti quantitativi di armi e munizioni sequestrate a gennaio scorso, la partecipazione alle cosiddette ”stese” (i raid in strada contro gli avversari con colpi di arma da fuoco esplosi all’impazzata senza mettere in conto il rischio di ammazzare passanti), le minacce estorsive a numerosi imprenditori edili e l’imposizione ai piccoli negozi come ai centri commerciali di vedere il pane prodotto da aziende del clan). Colangelo ha ricordato che si sono verificate ”estorsioni a tappeto” alle quali gli imprenditori hanno reagito chi piegandosi al ricatto, chi rifiutando di pagare e denunciando il racket alle forze di polizia. ”I cittadini devono sapere che ci siamo. Quando abbiamo la minima collaborazione interveniamo in maniera incisiva come in questo caso”. Ha poi evidenziato il ruolo di primo piano rivestito dalle donne nel clan: un donne che invece di dissuadere i loro familiari e distoglierli dal mondo del crimine portano i pizzini in carcere e ”poi magari vanno a pregare sulla loro tomba”. Il questore Guido Marino e il comandante provinciale dei carabinieri, generale Antonio De Vita, hanno messo l’accento sull’importanza dell’operazione conclusa oggi (”dimostra la capacità di risposta dello Stato”, ha detto De Vita), mentre il generale Gianluigi D’Alfonso, comandante provinciale della Gdf, si è soffermato sulla forza economica del clan Lo Russo, che è stato in grado di costruire, tra l’altro, una ”capillare rete di distribuzione che va dai grossi centri commerciali agli ambulanti”. Il procuratore ha voluto esprimere apprezzamento per il lavoro svolto dal gip che ha emesso l’ordinanza di custodia (il giudice Francesca Ferri) dopo ”polemiche non del tutto pertinenti e opportune” sull’ufficio del giudice per le indagini preliminari: il giudice ha infatti firmato una ordinanza di oltre cinquecento pagine, assai complessa e articolata, avendo ricevuto al richiesta del pm appena il 10 giugno scorso.
AVOLIO Sandro, nato a Napoli l’8.9.1994
BUONO Antonio, nato a Napoli il 06.01.1990
CERASUOLO Domenico, nato a Napoli il 04.02.1993 alias Nico
CIFRONE Gaetano, nato a Napoli il 24.11.1982
CIPRESSA Giuseppe, nato Napoli 14.08.1961 alias o polpaccio
CUTARELLI Luigi, nato a Napoli il 05.05.1995
DANESE Carmine, nato a Napoli il 7.7.1978
DANESE Francesco, nato a Villaricca il 25.12.1981 alias Bei Capelli
DE ANGIOLETTI Carmine, nato a Napoli il 29.11.1993
DE ANGIOLETTI Giulio, nato a Napoli il 23.03.1953
DE LEO Gerardo, nato a Napoli il 22.7.1987
GARGANO Anna, nata a Napoli il 24.10.1983
LOFFREDO Giuseppe, nato a Napoli il 29.12.1964
LOMBARDI Antonio, nato a Napoli il 29.10.1972
LO RUSSO Carlo, nato a Napoli 23.12.1967
LO RUSSO Vincenzo di Giuseppe, nato a Napoli il 22.01.1985, alias O’ signor
LO RUSSO Vincenzo di Carlo, nato a Napoli il 05.07.1988
LO RUSSO Vincenzo di Domenico, nato a Napoli il 16.11.1992 alias Faccia Verde
MILANO Gaetano, nato a Napoli il 06.07.1987
PERFETTO Ciro, nato a Napoli il 14.02.1996
RUOCCO Gennaro, nato a Napoli il 4.2.1989
RUSCIANO Domenico, nato a Napoli il 3.9.1990 alias Giarretella
SERINO Anna, nata a Napoli il 31.10.1970
TORRE Mariano, nato a Napoli il 31.03.1988