Hanno rinunciato al Riesame e quindi restano in carcere il capo dei “barbudos” Antonio Genidoni e il suo parente e killer Emanuele Salvatore Esposito. Troppo schiaccianti le accuse e le prove a loro carico. Meglio aspettare il processo. I due che sono detenuti nel carcere di Voghera in provincia di Pavia sono accusati di aver pianificato ed esegutio la cosiddetta strage della Fontanelle al rione Sanità contro il clan Vastarella. Grazie a una cimice piazzata nell’abitazione di genidoni a Milano dove stava scontando gli arresti domiciliari gli investigatori riuscono a bloccare una nuova strage che stavano pianificado 8in risposta al duplice omicidio del padre e del fratello di Esposito uccisi a Marano) insieme con Addolorata Spina, Enza Esposito, rispettivamente mamma e moglie di Genidoni e altri complici in corso di identificazione. Uno è stato arrestato ad inizio settimana. Si tratta dell’incensurato Alessandro Dainello, che interrogato dal gip si è avvalso della facoltà di non rispondere. Le indagini intanto continuano per identificare gli altri componenti del gruppo.