E’ tornato in lebertà oggi dopo 5 anni di carcere Fabio Furlan il ragazzo accusato dell’uccisione e della soppressione del cavadere del suo migliore amico Cristoforo Oliva, il cui cadavere non è mai stato ritrovato. L’incredibile storia avvenne il 17 novembre del 2009. Della scomparsa di Cristoforo Oliva si interessò anche la trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?”, presso la cui segreteria telefonica giunse anche la segnalazione di un avvistamento dello scomparso ripreso dalle telecamere della videosorveglianza all’interno della metropolitana di Napoli. Intanto, gli inquirenti iniziarono a stringere il cerchio intorno ai suoi amici più stretti; così arrestarono un minore e Fabio Furlan, protagonisti di equivoche chat su facebook. La posizione del minore venne poi archiviata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minori di Napoli, mentre per Fabio Furlan inizia il pesante processo. All’esito della lunga istruttoria dibattimentale, la terza sezione della Corte di Assise di Napoli lo condannò a 30 anni di reclusione. Nel secondo grado di giudizio la pena venne solo ridotta dalla Corte di Assise di Appello di Napoli – terza sezione – e passò ad anni 25 anni e 6 mesi di reclusione. Ma la scorsda settimana la Corte di Cassazione ha cancellato la condanna annullando la sentenza di secondo grado emessa dalla Corte di Appello di Napoli. Accolte le istanze dei suoi avvocati difensori che nel corso del processo di secondo grado avevano chiesto di valutare nuove prove come quella di sentire un amico sia dell’imputato Furlan che dello scomparso Oliva, che appresa la notizia della condanna del Furlan inviò una straziante lettera all’amico detenuto, dichiarandosi disponibile a farsi sentire dai giudici per far venir fuori la verità. Ma c’è anche da valutare il famoso filmato della metropolitana. I due ragazzi avevano fatto una vacanza insieme in giro per l’Olanda. Una di quelle vacanze tra ragazzi, che l’immaginario comune vorrebbe destinata a lasciare un ricordo indelebile e a consacrare per sempre un’amicizia. Ma il 17 novembre 2009, tardo pomeriggio. Cristofaro è a casa sua, nel quartiere Chiaiano di Napoli. Con lui ci sono anche la sorella e il fidanzato di questa. Verso le 19.30 Cristofaro riceve una telefonata da parte di Fabio Furlan, il quale gli dà un appuntamento di lì a una mezzora, aggiungendo: “Non sarò mai così puntuale come questa volta”. Cristofaro si affretta ad uscire e lascia volontariamente il cellulare spento a casa: “Così evitiamo tarantelle”, dice. Questa frase, unita al fatto che Cristofaro aveva con sé circa 3.500 euro in contanti, porta ad ipotizzare che i due fossero diretti a Secondigliano, piazza dello spaccio napoletano, dove si entra senza telefoni. Passa il tempo e Cristofaro non rientra. Intorno alle 22.30 sua sorella esce e nei pressi di casa incontra Fabio Furlan: “Ho fatto tardi e non ho trovato Cristofer – dice – sono venuto a cercarlo ora”. Molto strano, vista la fretta che proprio lui aveva messo all’amico. E infatti Cristofaro non c’è, e non farà ritorno neanche nelle ore successive. Iniziano quindi le ricerche e viene denunciata la sua scomparsa. Fabio, però, non si dimostra particolarmente partecipe nelle attività di ricerca, quasi come se non gli interessasse, o fosse già certo dell’impossibilità di ritrovarlo.
Il 23 maggio 2010 alla redazione del programma tv “Chi l’ha visto?” arriva una strana telefonata, anonima: “Cristofaro è morto. Gli amici sanno. Cercate il corpo a Secondigliano, l’hanno buttato là”. Gli inquirenti risalgono anche a uno scambio di mail tra Fabio Furlan e un altro giovane della compagnia, Karim Sadek, avvenuto qualche giorno prima della scomparsa di Cristofaro: “Non ti preoccupare, tra un po’ quello sparirà”.
Il 15 gennaio 2011 Fabio e Karim vengono arrestati con l’accusa di omicidio premeditato, sequestro di persona e occultamento di cadavere. La posizione di Karim verrà archiviata dal Tribunale dei Minori di Napoli nel novembre 2012. A sua discolpa una chat, avvenuta proprio nei momenti in cui, secondo la ricostruzione degli inquirenti, si sarebbe consumato l’omicidio di Cristofaro.