Il clan Birra-Iacomino di Ercolano voleva fare una strage a colpi di bomba ai danni dei rivali Ascione -Papale. Lo ha raccontato Francesco Raiamo, uno dei quindici pentiti dei due clan che hanno consentito agli investigatori negli ultimi anni di debellare le due violentissime cosche colpite la scorsa settimana da un nuovo blitz con 24 arresti. La strage orchestrata dai Birra doveva avvenire con la complicità dei Lo Russo di Miano e degli scissionisti di Secondigliano e del clan Gionta di Torre Annunzita che dovevano fornire il potente arsenale da guerra composto da fucili mitragliatori e bombe. La strage doveva vendicare l’affronto subito dal clan Birra raccontato da Ciro Gaudino, pentito della cosca Ascione Papale. Nel verbale del 22 luglio del 2014 Gaudino ha spiegato agli investigatori che “… Ciro Montella, Biagio Munizzi, Pietro Papale, Michele Ceravolo, Antonio Sannino e Claudio Iacullo nel luglio 2009, si portavano presso la ”Cuparella”, storica roccaforte dei “Birra”, mentre erano in corso i festeggiamenti per il battesimo del figlio di Stefano Zeno e sparavano dei colpi di
pistola contro l’abitazione dei “Birra”, utilizzando una pistola calibro 38″. Per questo motivo Giovanni Birra ordinò il massacro dei rivali. Il pentito Raimo, ex killer proprio dei Birra ha raccontato agli investigatori che il “boss ordinò uccideteli tutti” e che “erano già arrivate da Torre Annunziata dai Gionta due bombe a mano” da lanciare “in via Moscardino dove risiedevano i Papale”. Fortunatamente la strage fu evitatat perché nel frattempo le forze dell’ordine eseguirono alcuni arresti nei confronti del clan Birra.