La lapide alla memoria di Salvatore Barbaro, vittima innocente caduta per mano della camorra il 13 novembre 2009, e scoperta lo scorso marzo in via Mare a Ercolano nel punto in cui avvenne l’omicidio, è circondata dal degrado. Quella iscrizione in pietra lavica, posta sulla strada in via Mare, si trova oggi in una cornice trascurata: tutto intorno vi sono erbacce che crescono alte fin sopra ai muri e dove si distinguono fazzolettini di carta e buste di plastica. Poco più in là, sacchetti contenenti rifiuti sono abbandonati sul ciglio stradale con accanto infissi di una porta in legno. Un brutto biglietto da visita per una strada che dà accesso ad una delle entrate degli Scavi archeologici e conduce alla Villa dei Papiri e dove, per questo motivo, una maggiore attenzione alla pulizia e al decoro sarebbe auspicabile. Il 5 marzo la lapide in ricordo di Barbaro, ucciso a 29 anni per errore a colpi di pistola dalla camorra solo perché viaggiava su un’auto dello stesso tipo del vero obiettivo dei sicari, fu scoperta nel corso di una cerimonia pubblica alla presenza dei familiari della vittima e di rappresentanti delle istituzioni, tra i quali il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto. Che oggi dice: ”Proprio in mattinata è stata inviata all’azienda incaricata dell’igiene urbana in città una nota affinché si provveda alla pulizia di quella zona. Oggi, inoltre, ho ricevuto in Comune la sorella di Salvatore Barbaro per assicurarle che il Comune sarà vicino a tutta la sua famiglia nel procedimento giudiziario a carico degli autori del brutale assassinio. Dopo la posa di una lapide sul luogo dell’omicidio, l’Avvocatura sta preparando tutti gli atti per la costituzione di parte civile del Comune di Ercolano”.