Falsi invalidi a Napoli: ecco come venivano incassate le pensioni

C’era anche un uomo che prendeva la pensione di cui invece era titolare una donna, un 40enne che incassava l’invalidità di un 85enne e chi era perfettamente in salute ma percepiva l’invalidità che spettava a un malato di tumore. Sono questi alcuni dei casi che un medico, componente di una delle commissioni dell’Asl, chiamato a esaminare le singole pratiche sospette secondo gli incroci di dati, ha riscontrato nel corso delle indagini dei carabinieri. Il gip Claudio Marcopido, che ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare per 27 indagati, 17 dei quali arrestati, scrive: “Accertata la totale falsita’ dei verbali e, dunque, il chiaro e consapevole contributo al progetto criminoso dei beneficiari delle pensioni, occorre evidenziare che resta, invece, ancora non sufficientemente esplorato il versante delle complicità all’interno delle municipalità e dell’Asl Napoli 1 distretto 33”. “Nel degradato substrato dell’economia non dichiarata che alimenta grosse fette di illiceita’ nel territorio di Napoli e provincia il fenomeno dei falsi invalidi è realmente preoccupante – sostiene il gip – uno spreco di risorse pubbliche in costante ascesa e con modalità omogenee e sempre più raffinate. Dietro questo business di rilievo penale c’è una matrice unica. Nonostante il fatto che ad ogni retata e indagini si dia ampio spazio mediatico, questo non induce a far cessare l’illecita percezione della pensione, come se ci fosse una visione d’impunita'”. Il procuratore Giovanni Colangelo ha evidenziato che dal settembre 2009 ad oggi sono state arrestate 421 persone, mentre per altre 31 sono stati disposti obblighi di dimora. Ammonta a 24 milioni di euro il sequestro complessivo di beni. Numeri che indicano come il fenomeno a Napoli e in provincia superi abbondantemente il livello di guardia. E il perpetuarsi delle truffe, attuate sempre con le identiche modalità, dimostra che neppure gli arresti e i processi rappresentano un deterrente.


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