Gragnano, nella frazione di Caprile parte una petizione per far riaprire la scuola

I componenti dell’Associazione “Insieme per Caprile” a Gragnano respingono fermamente le accuse di razzismo che sono circolate nel pomeriggio di oggi dopo che alcuni simpatizzanti della lista “Noi Salvini” hanno diffuso la voce nella piccola frazione montana dell’imminente arrivo di cento profughi.  Gli abitanti hanno chiesto spiegazioni al presidente Matteo D’Auria che insieme con l’avvocato Anna Caso hanno convocato i neo consiglieri comunali di riferimento Anna Delle Donne e Francesco Scala.  Il mistero è stato presto svelato: non arriveranno i profughi ne tantomeno occuperanno la scuola inagibile di Caprile.  I componenti del comitato hanno spiegato che nessuno di loro ha mai detto che non avrebbero voluto i profughi e che la voce era stata messa in giro da qualcuno artatamente.  Il fatto che il commissario Prefettizio prima di andare via abbia indicato nella scuola di Caprile una delle possibili soluzioni per il comune di Gragnano per ospitare profughi non significa che questo debba avvenire. Anche perché l’istituto è stato dichiarato inagibile. L’incontro tra i componenti del comitato e i due consiglieri comunali è servito per fare il punto della situazione e per spiegare ai neo amministratori che l’istituto dovrà essere recuperato e messo a disposizione della comunità di Caprile. Si è deciso di fare partire una petizione popolare da consegnare al sindaco in cui si chiede di sistemare al più presto la scuola. Anche il neo consiglieri comunali si sono detti concordi su questa linea. Dai prossimi giorni quindi partirà la petizione per far riaprire la scuola di Caprile.


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