Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha chiesto al capo dell’Ispettorato Generale di svolgere accertamenti preliminari finalizzati a valutare l’eventuale rilevanza disciplinare delle condotte relative a criteri e modalita’ di trattazione dell’errore giudiziario che si e’ verificato a Napoli. In trentasei, tra coletti bianchi e camorristi legati al clan del famigerato boss Eduardo Contini detto ‘ o romano, sono stati definitivamente assolti da reati che avrebbero potuto portare a pene anche superiori a 10 anni di reclusione nell’ambito di un maxi-processo di camorra perche’ sono stati depositati, con 24 ore di ritardo, i motivi dell’appello. Qualcuno ha fatto male i conti e non si e’ reso conto dell’anno bisestile. Contro l’assoluzione, la Procura poteva opporre ricorso rispettando il termine di legge fissato in 45 giorni dal deposito della sentenza. Poiche’ la sentenza era stata depositata il 22 gennaio, il limite massimo era il 7 marzo. Il ricorso era datato 8 marzo e questo perche’ il 2016 e’ un anno bisestile. Il Presidente della quinta sezione della Corte di Appello di Napoli ha dovuto infatti l’ordinanza di inammissibilita’ dell’impugnazione della Procura per deposito oltre il termine massimo fissato dalla legge.