“Se qualcuno vi chiede chi comanda, voi rispondete comanda Corleone”. Era quello il suo modello di camorra. Anzi di mafia. Il nuovo aspirante boss di Torre Annunziata Domenico Ciro Perna, 24 anni appena e raggiunto ieri mattina da una nuova ordinanza di custodia cutelare in carcere insieme con i sei agguerriti componenti del suo gruppo denominato “Terzo Sistema”. il nuovo clan è stato messo in ginoccchio delle indagini rapide dei carabinieri anche perchè c’era il pericolo di fuga. Perna era già detenuto per la ricettazione di una moto rubata e quindi la sua scarcerazione sarebbe stata imminente. Gli inevstigatori questa volta sono arrivati prima. Il nuovo boss nella sua casa del quartiere Murattiano di Torre Annunziata aveva organizzato tutto: videosorveglianza e anche due botole dove nascondersi o dove nascondere armi o incontrare i suoi affiliati lontano da occhi e orecchie indiscrete. Sono attesi dalla convalida del gip i sei fermi di ieri a carico del gruppo composto oltre che da Perna anche da Antonio Longobardi, 25enne, Salvatore Orofino, 44enne, zio della moglie di Perna, Gennaro Pinto, 19enne, Bruno Milite, 21enne e Vittorio Della Ragione. “Il terzo Sistema” in otto mesi si “guadagnato” il rispetto a Torre Annunziata: acquistava la droga dai “nemici” dei Gallo-Cavalieri, sbeffeggiava i suoi ex idoli dei Gionta dicendo “non contano più niente e si sono fatti schifare da tutta Torre”, aveva messo bombe e esploso colpi di pistola contro gli esercizi commerciali, anche quelli legati ai “Valentini”. E anzi chiedeva ai suoi di “avere più cazzimma” quando chidevano le estorsioni. Il suo gruppo stava arrivando a guadagnare anche 1000 euro al giorno. Ma l’ascesa è stata fermata dalle forze dell’ordine. Lo Stato questa volta è arrivato primo.