Dieci anni di carcere per l’ingente quantitativo di marjiuana importata dalla Spagna. E’ questa la richiesta di condanna che il pm Sergio Ferrigno della Dda di Napoli ha fatto nei confronti di Antonio Di Lorenzo di Casola, meglio noto come Tonino ‘ lignammon, uno dei più grossi importatori e produttori di “erba” di tutta la Campania. Aveva le sue coltivazioni nella sterminata Piana del Sele dove nel 2012 furono sequestrate ben 3 tonnellate di marjiuna pari a 15mila piante coltivate in un terreno a Battipaglia. In quell’occasione scattò il blitz “secundario” che portò all’emissione di 16 ordinanze di csutodia cautelare di cui 8 in carcere e 8 ai domicliari. Di Lorenzo, che secondo gli investigatori continua a tenere il monopolio dell’erba coltivata sui Monti Lattari e legato da sempre al patriraca della camorra dei monti che sovrastano Castellammare, Catello Cuomo ‘ o caniello, ha scelto di essere processato con rito ordinario insieme con il suo braccio destro Aniello Bianco e al complice pugliese Giuseppe Pasculli che teneva i legami con la Sacra Corona Unita. Anche per Bianco il pm ha chiesto 10 anni di carcere mentre per Pasculli 7 anni. la sentenza è attesa per il mese di nombre. Gli altri complici avevano optato per il processo con il rito abbreviato ottenendo lo sconto di pena.
(nella foto da sinistra Antonio Di Lorenzo e Aniello Bianco)