L’agguato è partito mentre stavano esplodendo i fuochi d’artificio per la festa di Sant’Anna in via Manso alle Case Nuove. I killer, in sella a due moto, hanno fatto fuoco otto volte per colpire Giuseppe Gambardella, 24 enne di via San Giovanni a Formiello e Mario Palmieri, 19enne di via dei Tribunali, incensurato.Era Gambardella il vero obiettivo dei sicari: ha già precedenti penali, una denuncia per 416 bis, inoltre è il cognato Antonio Napolitano detto “’o nannone”, spietato killer della cosca della “paranza dei bimbi di Forcella”. La vittima designata, che rimane in gravi condizioni all’ospedale Loreto Mare, già era stato “avvertito” dai rivali perchè sarebbe stato addirittura responsabile di una “stesa” contro i Buonerba in via Oronzo Costa, i quali si vendicarono facendo esplodere una bomba sotto casa della madre in vico Candelari.. Secondo le forze dell’ordine sarebbero state usate due armi e gli uomini che avrebbero aggredito sarebbero legati ad Antonio Esposito detto “’o pallino”. Al centro della contesa il controllo del traffico di droga in piazza Mercato e delle Case Nuove. Gli esperti della Polizia Scientifica hanno ritrovato sull’asfalto diversi bossoli di pistola. Gambardella e Palmieri non hanno saputo fornire indicazioni agli agenti sull’esatta dinamica della sparatoria, né hanno saputo dare elementi per risalire all’identità di chi ha premuto il grilletto. L’attenzione si sposta sulle dinamiche di camorra e sugli assetti criminali all’interno delle Case Nuove. Lo spostamento degli ex gregari del sodalizio Sibillo-Giuliano-Amirante-Brunetti risalirebbe a poche settimane fa, dopo una serie di scossoni dovuti alle operazioni di Polizia e Carabinieri. Innanzitutto, nel maggio scorso, l’arresto di Salvatore Maggio, latitante dall’autunno 2015 e scovato in un resort di lusso a Sorrento mentre festeggiava il compleanno del figlio 12enne: l’uomo era il vice di Ettore Bosti, arrestato tre mesi prima con l’operazione Cartagena. Con l’arresto di Maggio, anche lui accusato di associazione per delinquere e ritenuto uno dei punti di riferimento per il narcotraffico del clan, l’area sarebbe rimasta sguarnita lasciando così spazio ai Rinaldi, che avrebbero preso il controllo delle piazze di spaccio. Successivamente sarebbero subentrati i reduci dei Sibillo, che da alcune settimane muoverebbero i fili dietro il narcotraffico alle Case Nuove. Negli ultimi tempi, però, ci sarebbero delle altre frizioni, conseguenze dell’intenzione del gruppo di spostarsi verso il quartiere Mercato, dove ancora il business è gestito dai Mazzarella. In questo tentativo di espansione sarebbero inquadrabili le recenti “stese” che si sono verificate nell’area sotto l’influenza dei Mazzarella. Da qui, questa una delle ipotesi seguite dagli investigatori, si arriverebbe al duplice ferimento di ieri, che potrebbe essere la risposta di chi gestisce il narcotraffico nel quartiere Mercato per ribadire il proprio predominio sulle piazze di spaccio e punire gli “invasori”.