Napoli, un cuore nuovo per la piccola Martina, la bimba di Pomigliano più forte della malattia

Una piccolissima vita che se ne va e un’ altra che rinasce. Un calvario finito per la piccola  Martina, la bimba di Pomigliano di 3 anni e mezzo, ammalatasi piccolissima per un tumore al cervello, curata con la chemioterapia, guarita dal cancro, ma minata al ventricolo sinistro da una cardiomiopatia dilatatativa, in lista di attesa per un trapianto che sembrava non arrivare mai, è stata operata ieri mattina al Monaldi, presso il centro di cardiochirurgia pediatrica. Ora ha un cuore nuovo grazie al gesto di grande generosità di una coppia di genitori romani che hanno deciso di donare per vedere pulsare ancora per molti anni il cuore del loro sfortunato bambino, coetaneo di Martina, nel corpicino della bambina napoletana. Ieri è stata una lunga ed emozionante giornata per i genitori della piccola e in particolare per la mamma che ne ha condiviso il tempo e lo spazio per oltre 350 giorni nella corsia del Monaldi. Qui Martina è rimasta ricoverata per circa 12 mesi passando il tempo tra le terapie e le attività ludiche tipiche di una bambina della sua età. Ora è in rianimazione, le sue condizioni sono stabili e secondo i medici tutto procede per il meglio anche se la prognosi è ancora riservata. Sostenuta per lunghi mesi da un cuore artificiale (berlin heart) e dall’inesauribile affetto della mamma – che si era sistemata in ospedale in una stanza attigua, e del papà sempre presente – la bimba napoletana ha affrontato sempre con uno spirito gioioso il calvario che le è stato riservato dal destino. “Una bambina molto intelligente, sempre sorridente e per nulla intimorita dall’ambiente ospedaliero dicono i sanitari che l’hanno avuta in cura. È diventata la nostra mascotte e speriamo tutti che possa tornare presto a casa”. Proprio la mamma, Francesca Esposito, maestra in un asilo di Pomigliano, aveva diffuso tramite i social e anche sul quotidiano Il Mattino alcune pagine del suo diario quotidiano, raccontando le speranze, i timori e i colori delle emozioni del tempo di mezzo dell’attesa di un organo compatibile che potesse salvare Martina. Quel tempo è arrivato e la gioia ha riempito tutta la famiglia della piccola.

(fonte il mattino)


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