Pimonte, il sindaco Palummo: “Saremo vicini alla famiglia della ragazzina, ma il nostro non è il paese degli orchi e dell’orrore”

Non ci sta il sindaco di Pimonte, Michele Palummo a far passare il suo paese come il luogo degli orchi e dell’orrore. E cerca di spiegare dopo una giornata passata a rispondere al telefono ai tanti che lo hanno cercato da tutta Italia. “Siamo tutti turbati, sotto choc. In questo momento non ci sono davvero parole in grado di esprimere il nostro stato d’animo. Atti del genere, nei limiti delle nostre possibilità e competenze istituzionali, li combatteremo senza se e senza ma. In questo momento la nostra priorità è quella di stare il più possibile accanto alla famiglia della sfortunata 15enne. Nel frattempo continueremo ad attendere con fiducia che la magistratura accerti tutte le responsabilità relative a questa torbida vicenda. Noi, come Comune, dobbiamo prevenire questo genere di reati partecipando attivamente alla vita delle famiglie delle nostra comunità. Da sempre cerchiamo di farle tramite le scuole e la parrocchia. Questa storia, devo ammetterlo, mi ha profondamente turbato.Non foss’altro che nessuno di noi avrebbe mai potuto immaginare che a Pimonte potesse accadere una cosa del genere. Da qui ai prossimi giorni, non appena si saranno un attimo calmate le acque, chiamerò personalmente i familiari della ragazzina per capire insieme il da farsi. Sia chiara una cosa Pimonte non è la casa dell’orrore. Noi vogliamo salire alla ribalta della cronaca per la bellezze e le tante qualità di questo posto. Questo è un paese straordinario, in cui la violenza è da sempre relegata a un ruolo marginale. Le forze dell’ordine, con la loro proverbiale efficienza, ci daranno anche questa volta una grande mano, ne sono sicuro. Per questa riguarda invece gli aguzzini protagonisti di questa storia, in attesa dei prossimi risvolti investigativi, da parte nostra non può che esserci una ferma condanna senza se e senza ma. La cosa migliore, arrivati a questo punto, non può che essere un decoroso silenzio”.

Sulla vicenda interviene anche  l’assessore alle pari opportunità : “Non avrei mai voluto che questi fatti accadessero nel mio Comune. Vivo questo momento come un fallimento delle istituzioni. Nessuno voleva crederci  ora, purtroppo, con gli arresti, non si può più negare l’evidenza. Per me, il ritardo con cui la ragazza ha raccontato l’accaduto – prosegue l’assessore – denuncia la scarsa fiducia che aveva nelle istituzioni. Ecco perché mi addolora ancora di più tutta questa vicenda. Vorrei capire che cosa è scattato nella vittima per subire tanto a lungo le violenze. Da quattro anni lotto su questo territorio con iniziative nelle scuole e nelle parrocchie, contro la cultura della violenza sulle donne e la discriminazione di genere. Non mi sarei mai aspettata di vivere qui una vicenda simile”.

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