Si sono difesi davanti al giudice del tribunale dei minori di Napoli i ragazzi del branco di Pimonte accusati di aver violentato una ragazza di 16 anni per poi filmarla con i cellulari. Alcuni si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Uno invece, il cugino del presunto fidanzatino della ragazza, e parente del boss, invece si è difeso strenuamente. “Ma quale violenza? Non è come dite voi. Non non l’abbiamo violentata. Lei ci stava. Se avete visto i filmati si capisce benissimo”, ha cercato di spiegare ad un attonito giudice Pietro Avallone che ha ascoltato le sue parole. Poi ha aggiunto: “Abbiamo sbagliato, ma era un gioco a cui tutti volevano partecipare”. Oggi ci saranno altri interrogatori e poi entro venerdì arriveranno le decisioni sulle eventuali conferme degli arresti. Intanto la ragazza è stata trasferita da Pimonte e portata in una casa famiglia dove inizierà un percorso di recupero per dimenticare quella che doveva essere la sua prima storia d’amore e che invece si è trasformata in un incubo che la segnerà per tutta la vita.