Una faida nella faida tra Pianura e il rione Traiano. Ecco spiegata la nuova recrudescenza della camorra dell’ultima settimana nei due rioni culminata con il ferimento di Giovanni Argenziano (incensurato ma parente di uno dei ras in guerra) e poi le bombe carta contro due autovetture, una “stesa” in via Cannavino, e ancora la sparatoria in via Catone contro l’autovettura di una donna con un precedente per droga. Presumibilmente si è trattato di “botta e risposta”. Da una parte ci sarebbe il gruppo di fuoco dei Puccinelli-Petrone del rione Traiano dall’altra un gruppo di “scissionisti” dell’area flegrea, definiti “Lazzaro” dal nome di Salvatore Lazzaro il ras che li capeggia e zio del giovane incensurato ferito. La nuova situazione crimunale che si è venuta a creare nell’area Ovest di Napoli viene raccontata nel dettaglio dal quotidiano Il Roma in edicola. Nell’ultimissima mappa di camorra, sarebbe a Pianura la zona calda, dove i “Lazzaro” hanno stabilito il loro quartier generale e dove appunto negli ultimi giorni, si sono verificati una serie di gravi episodi. La situazione è incandescente tra i Puccinelli-Petrone del rione Traiano e i Lazzaro, con i loro alleati. I quali, questi ultimi, sarebbero un gruppo autonomo e almeno per il momento non avrebbero stretto accordi con nessuno dei due cartelli malavitosi “pianuresi”: i Pesce-Marfella-Foglia-Pacifico e i Romano, spalleggiati da alcuni ex affiliati ai Lago e ai Mele. I contrasti interni ai Puccinelli-Petrone, secondo gli investigatori, risalirebbero a due mesi fa circa e sarebbero scaturiti dalla spartizione dei proventi dei traffici di droga.
Al rione Traiano la guerra tra i Puccinelli-Petrone e gli “scissionisti” Lazzaro, con base a Pianura, si incrocia con un’altra che vede protagonisti ancora i Puccinelli-Petrone alleati dei Sorianiello e in contrasto con i Vigilia di Soccavo. Il possibile terzo incomodo in entrambi i casi potrebbe essere il gruppo Carillo-Ivone-Legnante, ma per ora non c’è certezza che ciò sia accaduto. Uno scenario da incubo , ma gli investigatori hanno già preso le contromisure e in breve tempo contano di identificare gli autori dei recenti raid armati: se non tutti, almeno la maggior parte di essi. Quasi sempre non indossavano caschi, almeno non quelli integrali. Le indagini sulle “stese” sono condotte dai poliziotti della squadra giudiziaria del commissariato San Paolo, guidati dal dirigente Pasquale Di Lorenzo. Investigatori esperti, che ben conoscono il territorio e i pregiudicati che ci abitano. Così, l’altra domenica hanno fermato e rilasciato quattro presunti affiliati ai Puccinelli-Petrone dopo averli sottoposti allo Stube. Sono sospettati di aver partecipato a uno o più raid dell’altro fine settimana. L’ultimo dei quali, il più grave a giudicare dallo spessore del personaggio preso di mira, avvenuto nella notte tra domenica e lunedì. Erano passati venti minuti dalla mezzanotte quando quattro uomini su due motociclette si sono materializzati davanti alla palazzina in cui abita la famiglia del ras detenuto Antonio Vigilia e hanno fatto fuoco a ripetizione.
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