Scafati. “Ti sei comprato il terreno di Antonio, o me lo dai o me lo restituisce per forza, se no ti uccido a te ed a tuo fratello” Giovanni Fusco, pregiudicato 59enne, pretende la restituzione di un appezzamento di terreno acquistato da due noti commercianti ortofrutticoli di Scafati, uno dei quali è stato consigliere comunale. Lo pretende tanto da organizzare un raid nell’azienda delle vittime, reodi aver acquistato per 35mila euro, mille metri di terreno da un confinante dopo trattative familiari durate dieci anni. Anche Giovanni Fusco, finito in manette stamattina, è un vicino e insieme al figlio Giuseppe, 30 anni, pregiudicato anch’egli organizza delle vere e proprie spedizioni puntive nei confronti dei due commercianti del Rione Ferrovia e dei loro familiari, insieme al giovane incensurato Alessandro Maddaloni, 25 anni e a Raffaele Esposito, 45enne, già continguo al clan Ridosso-Loreto. I quattro fermati da un decreto emesso dal pm della Dda Vincenzo Montemurro e finiti in carcere con l’accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, sarebbero i responsabili di alcuni episodi intimidatori, tra i quali un pestaggio ai danni di alcuni dipendenti dell’azienda ortofrutticola e di un ingegnere, molto noto in città, che ha curato la sistemazione della pratica per conto dei commercianti. Gli uomini della Dia, sezione di Salerno, e quelli del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore hanno eseguito il provvedimento che dovrà essere convalidato dal Giudice per le indagini preliminari di Nocera Inferiore. Un’escalation criminale, iniziata il 17 giugno e culminata con un pedinamento il 12 luglio scorso ai danni di uno dei fratelli vittima del tentativo di estorsione. Un pressing per costringere i due commercianti a lasciare il terreno acquistato per 35mila euro a titolo gratuito a Giovanni Fusco, alias ‘o cangiano, commerciante di auto e insieme al figlio con precedenti per lesioni e minacce, tanto che il giovane Peppe, nel 2012 è stato anche arrestato su disposizione del Gip di Torre Annunziata. Armato di una pistola, Giovanni Fusco fa irruzione nel piazzale dell’azienda ortofrutticola una prima volta il 17 giugno. Spaventa gli ex proprietari minacciandoli di morte e poi si rivolge ai nuovi acquirenti, intimidendo la madre e minacciandoli di morte. Un raid messo a segno prima con Alessandro Maddaloni e in seguito perpetrato dal figlio Giuseppe e da Raffaele Esposito, già arrestato nel 2009 con Salvatore Ridosso, figlio di Romolo, con una pistola calibro 9. Le vittime, dopo aver avvisato verbalmente i carabinieri della Tenenza di Scafati, presentano una dettagliata denuncia. Partono le indagini, ma gli episodi si ripetono. L’ingegnere che segue la loro pratica viene picchiato, e mentre stanno denunciando tutto ai militari Fusco e i suoi ritornano. Passano i giorni e la situazione si acuisce a rivendicare diritti di vicinato e a profferir minacce arriva anche un parente dei venditori, Emilio Donnarumma, ex dipendente comunale di Scafati, finito nel processo per i legami tra politica e camorra, scaturito dallo scioglimento del consiglio comunale del 1993. Donnarumma, accusato di aver ospitato presso la sua abitazione una riunione tra il boss Pasquale Loreto e alcuni politici, è stato poi assolto per prescrizione. Anche Donnarumma, ormai in pensione, secondo le vittime, accampa pretese e vuole che i fratelli – figli di un ex consigliere comunale recentemente scomparso – lascino a lui la proprietà del terreno. Le intimidazioni continuano, le incursioni nel piazzale dell’azienda, i pedinamenti. La paura. E i commercianti decidono di integrare la propria denuncia direttamente alla Dia di Salerno. In pochi giorni, gli uomini del capitano Fausto Iannaccone, raccolgono indizi, individuano i presunti responsabili e li arrestano. Stamattina.(r.f.)