Non basta l’anno bisestile a creare problemi alla Giustizia campana: prima ancora del caso dei 36 imputati tutti assolti per un errore di calcolo dei giorni utili a depositare il ricorso, era scoppiato il caso dei 50 mila verdetti gia’ divenuti irrevocabili ma fermi sugli scaffali: in altri termini 12 mila persone da arrestare. “Un dato grave, che incide sia sulla sicurezza, perche’ ci sono persone che dovrebbero essere arrestate e non lo sono, sia sul piano economico ” queste le parole di commento del vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Giovanni Legnini sulla scorta della documentazione messa nero su bianco dal presidente della Corte d’Appello Giuseppe De Carolis. Nel numero complessivo delle sentenze pesa la mancata riscossioni anche delle spese legali e la confisca di beni posti sotto sequestro. La mole di sentenze emesse ma non attuate porta i giudici a ribadire la necessita’ di risorse amministrative ed economiche in uno dei distretti giudiziari piu’ imponenti d’Italia. La cui importanza e’ inequivocabile per processi di malavita organizzata, corruzione e terrorismo. Servono investimenti, non solo a parole, sulla Giustizia.Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha chiesto al capo dell’Ispettorato Generale di svolgere accertamenti preliminari finalizzati a valutare l’eventuale rilevanza disciplinare delle condotte relative a criteri e modalita’ di trattazione dell’errore giudiziario che si e’ verificato a Napoli. In trentasei sono stati definitivamente assolti da reati che avrebbero potuto portare a pene anche superiori a 10 anni di reclusione nell’ambito di un maxi-processo di camorra perche’ sono stati depositati, con 24 ore di ritardo, i motivi dell’appello. Qualcuno ha fatto male i conti e non si e’ reso conto dell’anno bisestile. Contro l’assoluzione, la Procura poteva opporre ricorso rispettando il termine di legge fissato in 45 giorni dal deposito della sentenza. Poiche’ la sentenza era stata depositata il 22 gennaio, il limite massimo era il 7 marzo. Il ricorso era datato 8 marzo e questo perche’ il 2016 e’ un anno bisestile. Il Presidente della quinta sezione della Corte di Appello di Napoli ha dovuto infatti l’ordinanza di inammissibilita’ dell’impugnazione della Procura per deposito oltre il termine massimo fissato dalla legge.