Si è pentito Pasquale Sscotti, il “boss dei due mondi”. Colui che insieme a Raffaele Cutolo conosce i segreti della Nco e dei rapporti con i politici della Prima Repubblica. Dopo trenta anni di latitanza e dopo il suo arresto in Brasile lo scorso anno ha chiamato i magistrati e ha detto: “Voglio collaborare con la giustizia, mi pento, sono pronto a rispondere alle vostre domande”. Lo hanno preso in consegna il procuratore aggiunto di Napoli Giuseppe Borrelli, capo del pool anticamorra assieme al collega Filippo Beatrice, e dal pm della Dda, Ida Teresi. da quel momento ha già avuto quattro incontri con i magistrati napoletani ai quali ha anche consegnato una sorta di promemoria in cui ha cercato di fare il punto su tutti i suoi ricordi, su tutti i suoi rapporti. Pasquale Scotti ‘o collier nativo di Casoria conosce tutti i segreti e le trame oscure dei rapporti degli anni Ottanta tra Stato e criminalità organizzata e in modo particolare della liberazione dell’ex assessore regionale Cirillo (sequestrato dalle Br), ma anche al caso Moro e ad altri misteri italiani passati sempre e comunque per le carceri nostrane. Decine e decine di omicidi, lupare bianche, collusioni con politici e forze dell’ordine corrotte e apparati deviati. Un fiume in piena che potrà riscrivere un pezzo di storia italiana. Quella ancora avvolta nei troppi misteri. E non è escluso che ci sia un faccia a faccia con Raffaele Cutolo che di recente anch’egli ha parlato con alcuni parlamentari italiani sui misteri del caso Moro e del caso Cirillo. Ora con il pentimento di Pasquale Scotti si potrà sapere qualche verità in più.
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