Sorrento, morte sospetta di Carmela Stinga: 4 medici e la caposala dell’ospedale rinviati a giudizio

Il giudice per le udienze preliminari Giovanni Fiorentino del tribunale di Torre Annunziata ha rinviato a giudizio quattro medici e una caposala dell’ospedale  “Santa Maria della Misericordia” di Sorrento, accusati di omicidio colposo pe rla morte della 50enne Carmela Stinga. Si tratta di Salvatore Aprea, Salvatore Bianco, Maurizio D’Antonio e Paolo Zamparelli (tutti ancora in servizio presso l’unità di medicina eccezion fatta per l’ultimo, in pensione) più la caposala Anna Maresca. Il processo è stato fissato per il 17 ottobre e dovrà chiarire innanzitutto se la morte di Carmela Stinga fu dovuta a una mancata emotrasfusione. Nel  settembre 2012, infatti, la donna fu trovata in una pozza di sangue nella sua casa in via degli Aranci. A fare la tragica scoperta il figlio, all’epoca appena maggiorenne, che subito allertò il 118. Carmela fu trasportata all’ospedale dove i medici riscontrarono sul suo corpo lividi e ferite assegnandole una prognosi di otto giorni. Ma poco dopo il ricovero, però, la donna morì. Scattarono le indagini e la polizia sequestrò la cartella clinica di Carmela Stinga, mentre il figlio fu ascoltato come persona informata sui fatti. La Procura dispose l’autopsia sul cadavere: l’esame chiarì come la 50enne, assai conosciuta in città, fosse deceduta per un’emorragia in seguito a una caduta accidentale. Il processo servirà a chiarire il perché i medici ritennero sufficienti otto giorni di prognosi nonostante il quadro clinico? E perché non le fu praticata un’emotrasfusione?

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