La “follia Corleonese” del baby boss di Torre Annunziata, Domenico Ciro Perna non conosceva ostacoli. Fortunatamente gli investigatori lo hanno fermato in tempo prima che cominciasse la mattanza. E’ quanto emerge dell’indagine che la scorsa settimana lo ha portato in carcere insieme con sei dei suoi fedelissimi. Ebbene il baby boss aveva cercato alleanze con i D’Alessandro di Castellammare e si voleva armare addirittura di un bazooka per portare l’assalto ai nemici dei Gionta e dei Gallo e per prendere il potere criminale a Torre Annunziata. La storia della camorra degli ultimi trenta anni dice che i rapporti tra il clan stabiese di Scanzano e i “Valentini” non sono mai stati idilliaci. Tutt’altro. E in questa crepa che Perna, da ex Gionta, conosceva si stava insinuando tessendo rapporti con gli stabiesi. Gli investigatori stanno passando al setaccio le visite che alcuni pusher olpontini suoi alleati avrebbero fatto nel cuore di Scanzano, regno della potente cosca dei D’Alessandro. Non a caso in una intercettazione in mano ai carabinieri Perna parlando dei D’Alessandro dice che “sono miei compagni”. Il lavoro investigativo su tutti i rapporti che Perna stava intessendo in giro è appena agli inizi e promette colpi di scena. Intanto sempre dalle intercettazioni emerge come Perna volesse acquistare al mercato nero per cinquemila euro un bazooka anticarri con un solo missile e capace di buttare giù un intero palazzo. L’acquisto sarebbe dovuto avvenire attraverso un misterioso armiere di Poggiomarino ma gli arresti hanno evitato che ciò avvenisse e probabilmente una strage. “Litigano e si uccidono per venti euro, non hanno i cinquemila euro e la guerra contro di loro la vinciamo noi”. si vantava così il baby boss parlando con i suoi affiliati. E poi: “…hanno sempre la mentalità della motocicletta e della pistolettata. E tutto il blocco hanno sempre e solo una pistola calibro 7,65… se passano di qua possono solo sparare nel portone mentre io con il bazooka posso buttare giù una casa”. Per fortuna non è avvenuto.
