E’stata una donna misteriosa e insospettabile a portare “la filata” che ha fatto scattare l’agguato del’altro pomeriggio in vico Nocelle a Materdei. La cercano gli investigatori e la cercano i clan che hanno subito l’agguato e le vittime. A 48 ore di distanza gli inquirenti hanno le idee più chiare di quello che è successo. Ci sono alcuni fotogrammi estrapolati da una telecamera di videosoreveglianza di Via Salvator Rosa che ruotoando in direzione del vicolo ha immortalato alcuni momenti dell’entrata in azione dei killer e poi della fuga. Era tutto studiato a tavolino. Un piano perfetto eseguito da killer esperti. Il gruppo di fuoco si era nascosto sulle scale per non essere visto dalle vittime altri invece a piedi avevano anche bloccato anche l’ingresso al vicolo e con gesti eloquenti allontanavano chi voleva entrare. Una trappola. Dalla ricostruzione è emerso che i killer avrebbero atteso gli obiettivi all’altezza della curva a metà di vico Nocelle, dove un piccolo slargo nasconde alla vista delle scalette cieche. In attesa non visti, hanno visto sfrecciare Esposito e i suoi e hanno cominciato a sparare contro di loro una volta superata la curva, e dunque colpendo tutti alle spalle sul tratto verso Salvator Rosa. La moto di Marfé ed Esposito è finita così contro il muro proprio di fronte alle scalette, mentre Amodio è riuscito a raggiungere Salvator Rosa prima di cadere. Nessun pericolo per i sicari, che quindi sono tornati indietro in controsenso verso via Imbriani senza correre il rischio di rimanere incastrati per l’arrivo di un’auto: c’era chi aveva chiuso la strada per consentire loro il successo dell’agguato e la fuga. Il ferito Pasquale Amodio viene caricato su una moto poi abbandonata dopo che l’uomo, ora ricercato, ha minacciato l’autista e l’infermiere dell’ambulanza per far soccorrere il suo amico. Ma dalle immagini e dalle notizie in possesso degli investigatori ci sarebbe anche un’altra moto con due persone in sella che avrebbe scortato per alcune centinaia di metri l’ambulanza. Gli inqurenti ora stanno mettendo insieme tutte le tessere dell’intricato puzzle.