Ercolano, i pentiti: “Stipendi da fame. I clan sono in crisi”

Camorra imprenditrice? No, camorra stracciona tra Ercolano e Torre del greco. Almeno leggendo tra le pagine dell’ordinanza che il mese scorso ha portato in carcere in 24 tra boss, killer e gregari delle cosche in guerra da anni degli Ascione -Papale e dei Birra-Iacomino. Lo hanno raccontato i 15  pentiti che hanno contributo all’inchidesta “freedom” spiegando come pusher ed esattori del clan Birra ad esempio portavano a casa uno “stipendio di 200 euro a settimana” molto simile a quello di un garzone di un bar che però arrotonda con le mance e non corre nessun rischio di essere arrestato o sparato. Peggio ancora nel clan Ascione -Papale che ha fatto contare molti più collaboratori di giustizia dovuto al fatto che “stanno facendo la fame” come ha sveltato il pentito Fausto Scudo. Una situazione cheaveva messo in crisi non solo l’economia ma l’intera solidità del clan nel quale stava per nascere una faida interna di natura economica. I killer infatti ricevevano “regali importanti fino a 5.000 euro a secondo dell’obiettivo centrato”, come hanno spiegato i pentiti. E questo aveva determinato frizioni tra il boss Natale Dantese e il gruppo di Ciro Montella ‘o lione e del cugino omonimo. Particolari svelati anche dal killer pentito Salvatore Fiore. Insomma l’impresa camorra di Ercolano e Torre del Greco è stata costretta a mettere i suoi affiliati in cassaintegrazione, grazie alle decine di arresti operati dalle forze dell’ordine negli ultimi anni.

(da sinistra nella foto i boss Giovanni Birra e Natale Dantese)


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