Ercolano, il pentito Sannino: “I Birra volevano uccidere la boss Immacolata Adamo”

Nella guerra di camorra di Ercolano tra gli Ascione-Papale e i Birra-iacomino ci doveva essere anche un’altra vittima eccellente: “donna Assunta” al secolo Immacolata Adamo, moglie del defunto boss Raffaele Ascione ‘o lungo. Lo ha spiegato il pentito del clan Birra, Gerardo Sannino in uno dei tanti verbali contenuti nelle 309 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare dell’operazione “Freedom” che ha portato in carcere la stessa donna boss e altri 23 tra capi clan e affiliati alle due cosche protagoniste della faida di Ercolano. La vedova nera della camorra doveva morire perché il boss Giovanni Birra voleva vendicare la morte del cognato Giuseppe Infante ucciso su disposizione di Luigi Nocerina e Immacolata Adamo appunto. Ha spiegato il pentito Sannino: “Immacolata Adamo doveva morire e così i Birra avrebbero avuto il controllo di tutte le attività illecite di Ercolano”. Il piano però non riuscì ad andare in porto perchè ci sono stati gli arresti che hanno fermato in parte la faida. I contrasti tra i due clan erano saliti alle stelle anche perché “Donna Assunta” aveva osato sfidare i Birra restituendo i 25 milioni di lire che le ereano stati consegnati per alzare bandiera bianca. la donna boss prima aveva accettato e poi sostenne che quei soldi erano pochi. Fu lo stesso boss Stefano Zeno a presentarsi a csa sua e a riprendersi i soldi. In un incontro carico di tensione. da quel momento il nomme di Immacolata Adamo era finito sulla black list dei Birra.


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