Garza dimenticata nell’addome: muore a 30 anni cinque mesi dopo il parto. Aperta l’inchiesta

Una garza nell’addome e un’agonia durata cinque mesi dopo un parto con taglio cesareo. E’ morta così Paola Savanelli, 30 anni, del Parco Verde di Caivano. L’ultimo respiro al Loreto Mare, nella notte tra il 31 e il primo agosto. Ora sarà l’inchiesta a chiarire chi e come ha dimenticato nella pancia della signora, che a febbraio si era sottoposta al quarto taglio cesareo, quella garza che le ha provocato un’infezione devastante. Aveva partorito proprio al Loreto Mare a febbraio scorso, ma la direzione sanitaria dell’ospedale dove è arrivata, a luglio, in condizioni disperate, si affretta a precisare che la signora era stata ‘medicata anche in altre strutture’. La denuncia dei familiari era scattata già prima che Paola Savanelli morisse, tant’è che i magistrati avevano aperto un’inchiesta per lesioni gravi, ora in quell’indagine si procede per omicidio colposo. Il pm Sergio Amato, ha disposto il sequestro della salma e delle cartelle cliniche, l’autopsia chiarirà eventuali responsabilità. La 30enne aveva partorito al Loreto Mare l’8 febbraio con con taglio cesareo, nel reparto di ostetricia e ginecologica. A seguire il caso per conto della famiglia della vittima è l’avvocato Salvatore Di Mezza che in una dettagliata denuncia ricostruisce il calvario di Paola Savanelli. Quattro giorni dopo il parto viene dimessa e le dicono di tornare il 22 febbraio per togliere i punti. Ma la 30enne comincia a stare male, qualche linea di febbre e un continuo fastidio all’addome. Il 27 febbraio torna al Loreto Mare per una visita di controllo, nonostante dica che non si senta troppo bene e abbia continui dolori all’addome, viene dimessa normalmente e i medici imputano al normale decorso operatorio quei sintomi. Il 2 marzo, in preda a febbre altissima e dolori lancinanti, va al pronto soccorso di Villa dei Fiori ad Acerra. Una tac rivela un corpo estraneo nell’addome e Paola Savanelli viene trasportata d’urgenza al Loreto Mare dove viene operata. La diagnosi dopo l’intervento è: “Necrosi e gravi suppurazioni causate da corpo estraneo nell’addome, nello specifico una garza da pregresso intervento di parto cesareo a termine di normale gravidanza”. Resta in ospedale fino al 14 aprile, giorno delle dimissioni. Il 20 luglio, in condizioni disperate, Paola Savanelli, entra ancora al Loreto Mare, nel reparto di chirurgia d’urgenza. L’infezione, che si è propagata induce i sanitari a tentare un’ultima carta, la dialisi. Ma dopo dieci giorni, Paola Savanelli è morta. Lascia quattro figli piccolissimi. La polizia giudiziaria della Procura della Repubblica ha sequestrato tutti gli atti relativi alla tragica morte di Paola Savanelli. «Tutto il materiale relativo al decesso è ora nelle mani della magistratura che in più riprese ne ha disposto il sequestro. Anche per questo motivo, in questo momento, non siamo in condizione di fare una scrupolosa istruttoria interna. Tutta la documentazione sequestrata, infatti, è in originale. E noi non abbiamo copie» fanno sapere dalla direzione dell’ospedale di via Marina. “La causa ultima del decesso, comunque è stata una crisi dismetabolica, che potrebbe non essere strettamente collegabile al precedente evento. La donna aveva anche complicanze renali. In ogni caso aspettiamo con ansia di conoscere i risultati dell’esame necroscopico disposto dal magistrato inquirente: la salma della signora è stata infatti sequestrata subito dopo il decesso e messa a disposizione dell’autorità giudiziaria per l’autopsia” hanno concluso dalla dirigenza sanitaria del Loreto Mare.


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