Omicidio di Genny Cesarano alla Sanità il boss pentito Carlo Lo Russo ha fatto i nomi dei killer

E’ vicina la svolta. Hanno già un nome e un volto i killer che la notte del sei settembre dello scorso anno uccisero in piazza San Vincenzo alla Sanità la giovane vittima innocente Genny Cesarano di soli 17 anni. Il pentimento e i racconti dell’ex boss Carlo Lo Russo, ultimo in ordine di tempo dei “capitoni” di Miano, a passare dalla parte dello Stato hanno dato un impulso significativo alle indagini. Gli investigatori stanno mettendo insieme le ultime prove. Carlo Lo Russo ha spiegato alla Dda di Napoli che quella sera furono i suoi uomini a fare fuoco. Doveva essere “una stesa”, si voleva colpire qualcuno dei “barbudos” Esposito-Spina-Genidoni e invece i killer spararono nel mucchio in mezzo a quei ragazzi riuniti in piazza perchè in casa faceva troppo caldo centrando l’ennesima vittima innocente del fuoco barbaro della camorra. Genny Cesarano, che sognava di fare il pizzaiolo lontano da Napoli, non aveva alcun legame con la malavita. Ebbe la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Si è sempre sostenuto che a fare fuoco erano stati i Sibillo  della “paranza dei bimbi” di Forcella che volevano seminare il panico al centro della Sanità che era sotto il controllo di Sequino (imparentati con Addolorata Spina moglie del boss Pierino Esposito) che erano “amici” dei Buonerba, nemici giurati del gruppo dei forcellesi. E invece no l’obiettivo erano i “Barbudos”, anzi il boss Pietro Esposito ucciso poi nel novembre del 2015 in piazza Sanità. Come ha raccontato il boss pentito: “Pietro Esposito alla Sanità è morto perché mi ha mancato di rispetto”. Ma prima che ciò accaddesse i killer di Carlo Lo Russo fecero una vittima innocente: Genny Cesarano.

(nella foto da sinistra il boss pentito Carlo Lo Russo e a destra la vittima innocente Gennaro Cesarano)

 


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