Tragedia dei sub morti a Palinuro  resta il mistero di un corpo che non si riesce a riportare a galla dal fondo di quel maladetto cunicolo. È il cadavere di del manager milanese Silvio Anzola.  Ricerche vane anche nella giornata di ieri. Sul molo di Palinuro sono arrivati altri sub provenienti dalla Sardegna. I loro interventi sono risultati complicati a causa del mare mosso. Sono stati scandagliati altri cunicoli ed anfratti. Le ricerche estese anche alla superficie.Intanto è stata eseguita l’autopsia sui corpi di Mauro Cammardella e Mauro Tancredi che  sono morti per annegamento. Avevano i polmoni pieni di acqua. L’esame autoptico eseguito ieri pomeriggio dal medico legale Adamo Maiese ha confermato l’ipotesi iniziale. I due esperti sub hanno perso la vita per “un classico annegamento”. La Procura della Repubblica di Vallo della Lucania con il sostituto Vincenzo Palunbo e il procuratore capo Giancarlo Grippo sta raccogliendo ogni elemento utile a disposizione per ricostruire la dinamica dell’incidente. Al vaglio degli inquirenti materiale video e foto realizzato durante le operazioni di recupero dei primi due corpi, il contenuto dei computer posti sotto sequestro e le testimonianze fornite dai collaboratori di Mauro Cammardella. Paolo e Fabio sono stati i primi ad entrare nella Grotta della Scaletta subito dopo l’allarme lanciato venerdì mattina. Fabio faceva parte del gruppo in uscita. Insieme ad altri tre escursionisti ha effettuato l’immersione nella parete di Punta Jacco. Quando è risalito sulla barca ha atteso il rientro di Cammardella, Tancredi e Anzola. Quando si è reso conto che era passato troppo tempo ha avvisato il collega. Paolo ha raggiunto Cala Fetente è entrato nella grotta della Scaletta, è sceso a cinquanta metri. Ha capito subito che qualcosa di grave era successo quando si é trovato davanti agli occhi una pinna gialla. La Procura non esclude di organizzare una simulazione dell’escursione dei tre esperti per analizzare sul campo che cosa possa essere accaduto. I sub potevano essere vicini al momento dell’immersione e poi il corpo di Anzola spostato dalle correnti oppure trovarsi già distante dagli altri due: ma queste sono solo ipotesi, al momento non suffragate da nessuna certezza. Ogni ipotesi resterà tale se non sarà recuperato il terzo corpo. Per chiudere il cerchio sarà necessario capire se il 58enne sia stato colto da malore o avuto un guasto tecnico. Potrebbe essersi allontanato dai colleghi e aver seguito tragitti e percorsi distinti.
8fonte il mattino edizione salerno)