“Quando arriviamo con 50 motociclette, hai capito che abbiamo 1800 botte? Dove le vuoi buttare…” . Le intercettazioni choc degli scissionisti del rione Traiano

“Non hanno posti dove fuggire, hanno giocato sporco e hanno fatto troppi errori…(si sente il rumore dello scarrellamento di armi). Non hanno un posto dove fuggire, quando arriviamo noi, che siamo cinquanta motociclette, hai capito che abbiamo 1800 botte? Dove le vuoi buttare…” . Non sanno di essere intercettati i “lazzari” o gli “scissionisti” del rione Traiano guidati da Salvatore Lazzaro detto “Lullù”, figlio di Gaetano, boss di Pianura, anche se da tempo un po’ fuori dai giri e dal suo complice Gennaro Manauro. I due sono stati arrestati in tempo quindici giorni fa. Erano pronti a fare una carneficina e le intercettazioni depositate agli atti del Riesame ne sono la testimonianza ulteriore: I due erano gli autori di alcune “stese” e alcuni agguati avvenuti tra Soccavo, Pianura e il Rione Traiano nell’ultimo mese. La faida del rione Traiano tra gli scissionisti del clan Lazzaro e i Puccinelli-Petrone che ieri ha fatto due feriti innocenti rischia di minare ancora di più gli instabili equilibri dei clan nell’area Ovest e in quella flegrea di Napoli. L’arresto di Salvatore Basile,Gennaro Cozzolino di e Gianluca Orfeo, al termine di un summit a Soccavo armati di mitra ne è la conferma. Gli investigatori dopo aver messo a segno importanti colpi con gli arresti e i sequqestri di ben due arsenali delle cosche in guerra ora temono una nuova recrudescenza del fenomeno. Controlli a tappeto sono stati orgaizzati di nuovo da parte di polizia e carabinieri su tutta l’area Ovest di Napoli.


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