Scafati, l’ex compagna del boss: “I Ridosso si picchiarono per scegliere il candidato da mettere nella lista di appoggio ad Aliberti”

Un nuovo  e inedito capitolo dei rapporti tra politica e camorra al comune di Scafati che vede tra gli indagati l’attuale sindaco, Pasquale Aliberti, la moglie Monica Paolino, consigliere regionale del centro destra e il fratello del primo cittadino Nello Aliberti, (tra gli 11 sotto inchiesta) è stato scritto dall’avvocato di Gragnano, Antonella Mosca, ex convivente del boss Romolo Ridosso che da due anni, dopo aver rotto la sua relazione con il pregiudicato e dopo averlo denunciato per stalking, temendo per la sua vita, è diventata testimone di giustizia. In un verbale datato 15 giugno del 2016 e depositato agli atti del Riesame dell’inchiesta scafatese l’avvocato Mosca racconta che: “…nel 2012 la famiglia Ridosso e in particolare Romolo, il figlio Salvatore e il nipote Luigi si era interessata delle elezioni amministrative del 2013 al comune di Scafati per l’elezione del sindaco Aliberti. A seguito di dissidi sorti Salvatore Ridosso ha anche picchiato il cugino Luigi…Il dissidio tra i due nasceva dal fatto che Luigi voleva candidare il fratello Andrea mentre Salvatore (figlio di Romolo) una persona che era stata proposta da Alfonso Loreto e che si identificava in un suo parente che non conosco. Poi alla fine è stato candidato il parente di Loreto e la lista appoggiava il sindaco Aliberti”. La Mosca ha anche spiegato: “Nel 2012 Romolo Ridosso ha iniziato la gestione del bar Hollywood a Pompei e io lo aiutavo nell’amministrazione di tale esercizi. I Ridosso erano interessati alla gestione degli ausiliari del traffico e ad aggiudicarsi appalti pubblici. CioÌ€ rappresentava il loro compenso per l’impegno in favore dei dissidi legati alla campagna elettorale… Non conosco il sindaco Aliberti, anche se non posso escludere che sia venuto presso il bar di Pompei. Ricordo, invece, che presso il medesimo esercizio commerciale venne il fratello del primo cittadino, che mi fu presentato e si intrattenne a parlare con Romolo Ridosso. Ricordo che si chiamava Nello e venne in sella a uno scooter prima delle elezioni al Comune di Scafati… Quando Romolo Ridosso non poteva recarsi in cittaÌ€ a informarlo dell’andamento dell’attivitaÌ€ politica ci pensavano alcuni giovani, che organizzavano con lui dei summit-lampo presso il bar che gestiva a Pompei”.

(nella foto con il comune di Scafati dalla sinistra in alto il sindaco Pasquale Aliberti, il fratello Nello, il boss Romolo Ridosso, il figlio Salvatore e il nipote Luigi)

 


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