Secondigliano, il ritorno delle Case Celesti: c’è un nuovo ras

Si fa chiamare “Mariano”: è il nuovo ras delle Case Celesti di Secondigliano. Gli investigatori lo stanno attenzionando da alcuni mesi e hanno scoperto che i palazzoni di via Limitone d’Arzano sono diventati di nuovo il centro dello spaccio della droga di tutto il quartiere. Anzi come ai tempi d’oro dei Di Lauro quando dalle Case Celesti di Secondigliano si incassavano anche 500mila euro settimana, sono tornate di nuovo in auge. Gli arresti della scorso settimana dei tre  giovani insospettabili e il sequestro dei vari tipi dri droga ne sono la conferma. Alle Case Celesti dopo la crisi degli arresti di tutti i boss c’è di nuovo fermento e mercato. E c’è un nuovo modo di operare e  gestire secondo le direttive del nuovo capo: Mariano. Personaggio, giovane, scaltro e cresciuto all’ombra del suo vicino di casa, il boss Roberto Manganiello ex primula rossa del clan. Il nuovo capo della Case Celesti ha deciso di ridurre i costi di gestione del traffico e incrementare gli introiti con una politica di mercato che prevede molti più punti vendita e l’utilizzo di giovani insospettabili. E poi c’è il confezionamento “fai da te”. Non a caso nel corso dell’ultimo blitz di qualche mese fa nei sottoscala delle Case Celesti fu scoperto un vero e proprio laboratorio per il confezionamento con frullatori e impastatori utilizzati per dividere e sistemare tutte le varie sostanze stupefacenti pronte per essere immesse sul mercato. Intanto i tre arrestati la scorsa settimana Roberto Palumbo, 32enne di Secondigliano, già conosciuto dalle forze dell’ordine; Marco Luongo, 18enne di San Pietro a Patierno, incensurato; Salvatore Romano, 20 anni, di Scampia, anch’egli noto alle forze dell’ordine, restano in carcere.


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