Si attende l’estradizione del narcos Mariano arrestato in Spagna e che gestiva il traffico di amnesia per il clan Contini

Si attendono i tempi dell’estradizioneper riportare a Napoli il narcotrafficante Salvatore Mariano, uomo dipunta del clan Contini arrestato mentre se la spassava allegramente sotto il sole di Benidorm, sulla costa valenziana, in Spagna. Sotto falso nome, e con documenti contraffatti, il 40enne latitante ricercato da cinque mesi nell’ambito di un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli sul clan Contini aveva lasciato l’Italia per rifugiarsi sulla costa iberica e aveva optato per il lusso a cinque stelle di un prestigioso resort, il “Sol Pelicanos Ocas” della cittadina nota come la “New York di Spagna” per via della più alta concentrazione di grattacieli di tutta la penisola iberica. Bella vita, cene a base di ostriche, aragosta e champagne, ma anche cocktail sorseggiati direttamente a mollo, nella fantasmagorica piscina con tanto di bar incorporato in vasca. Salvatore Mariano non aveva badato a spese, scegliendo una suite da 450 euro al giorno, extra esclusi. Al momento dell’arresto il conto da saldare era lievitato già a qualcosa come 9000 euro. L’uomo non era solo: con lui c’erano la moglie e il figlio 13enne. Venerdì sera per lui è stata l’ultima giornata di vacanze: perché alle nove di sera, quando è sceso dalla camera per raggiungere il ristorante, nella hall illuminata a giorno da lampadari di cristallo ha trovato i carabinieri del comando provinciale di Napoli che, con i colleghi della polizia spagnola, lo hanno bloccato e ammanettato. Dalla suite ad una cella di sicurezza. Mariano era sfuggito alla cattura il 2 marzo scorso durante l’operazione “Cartagena”, condotta dai carabinieri del Comando provinciale e del Ros di Napoli con l’arresto di 33 tra boss e affiliati: è ritenuto responsabile di traffico di sostanze stupefacenti con aggravante del metodo mafioso.Dalle intercettazioni telefoniche contenute nell’ordinanza di custodia cautelare si evince chiaramente il ruolodi primo piano di Mariano: “Poi io e te dobbiamo fare una puntata di roba dammi 60mila euro… ma dove lo vendi? …lo vende a Fuorigrotta… 70mila euro da investire… e quanti pacchi vuole mettere in mezzo … ha detto 100… questa è buona … questa è secca secca è croccante… Questa è amnesia…a quanto la vendiamo a busta questa…a 10 euro… 10 euro però più grossa… 8 decimi 9 decimi 7 decimi dipende come… perciò non conviene il 5 euro, tranne se stanno i ragazzi che fumano ognuno 3-4 bustine al mattino e poi dura tutta la gionata”. Così Mariano parlava con i suoi complici e in modo particolare con Antonio Aieta, cognato del boss detenuto Eduardo Contini “’o romano, che si avvaleva di due luogotenenti: Ettore Bosti “’o russo, figlio di Patrizio “’o Patriziotto”, e Vincenzo Tolomelli della Sanità. La cosca aveva trovato un canale di approvigionamento di amnesia a Vasto in provincia di Chieti che poi rivendeva nelle piazze di spaccio protette da “vedette” al Vasto, all’Arenaccia, San Giovanniello e al “Buvero” e al borgo Sant’Atonio Abate.

 


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